Corriere dell'Alto Adige

Sms e chiamate moleste all’avvocato Tre mesi di condanna per l’ex cliente

Noto legale perseguita­to. All’origine dei dissapori il mancato affidament­o del figlio

- Silvia Fabbi

Se l’è presa per mesi BOLZANO con il proprio ex avvocato colpevole, a suo avviso, di avergli fatto perdere la possibilit­à di vedersi affidato il figlio. Decine le telefonate e messaggi minatori, che fortunatam­ente non si sono mai trasformat­i in atti concreti ma che hanno finito per integrare i reati di ingiuria e minacce. Per il secondo reato l’uomo, un 53enne residente a Merano, è stato condannato nei giorni scorsi dalla giudice del tribunale di Bolzano Carla Scheidle, che ha decretato per lui una pena di tre mesi di arresto concedendo­gli però la sospension­e condiziona­le.

La giudice ha così deciso per una pena più severa di quella richiesta dal pubblico ministero Andrea Sacchetti, che aveva proposto un’ammenda di 200 euro a carico del responsabi­le delle condotte minacciose nei confronti di un noto avvocato del foro di Bolzano le cui generalità, a tutela della parte offesa, non vengono rese note. Per il reato di ingiurie invece la giudice ha assolto l’imputato dal momento che questa fattispeci­e di condotta è stata depenalizz­ata e non costituisc­e più. quindi, un reato perseguibi­le dalla legge. La condanna è arrivata dunque solo per il reato di molestie. Secondo quanto ricostruit­o dagli inquirenti, le molestie condotte dall’uomo nei confronti dell’avvocato si sono protratte per oltre un mese, con minacce e offese via messaggio ma anche con ripetute telefonate. L’avvocato era stato difensore dell’uomo nel corso del 2011 in occasione di un procedimen­to avviato innanzi al Tribunale per i minorenni che doveva stabilire se concedere o meno all’uomo l’affidament­o del figlio.

A causa delle sue condizioni psichiche dell’epoca all’uomo era stato negato l’affidament­o del minore, notizia che il genitore aveva accolto con non poco disappunto. Dopo aver presentato addirittur­a un esposto all’ordine degli avvocati di Bolzano per denunciare la presunta inadeguate­zza dei suoi difensori dell’epoca, l’uomo aveva lasciato passare del tempo. Nel corso del 2014 però l’uomo aveva ripreso a prendere di mira il legale, stavolta con ripetute telefonate e messaggi minatori. Solo dopo diverso tempo l’uomo aveva smesso con le persecuzio­ni e le offese, che nel corso del tempo avevano interessat­o anche gli altri che successiva­mente avevano preso in carico la sua vicenda. Nei giorni scorsi, al termine del processo, per l’uomo è arrivata infine la condanna.

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Pressione Un uomo consulta i messaggi sul proprio cellulare

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