Roma rifiuta un nuovo abete dalla Provincia
Il Campidoglio sbatte la porta in faccia alla Provincia di Trento che, morto l’ormai celebre «Spelacchio», si era resa disponibile a inviare un nuovo abete natalizio nella Capitale. E il «gran rifiuto» è stato comunicato in consiglio provinciale ieri dall’assessore Italo Gilmozzi, sollecitato da una richiesta di Nerio Giovanazzi. «La Provincia — ha detto il consigliere di Amministrare il Trentino — avrebbe dovuto inviare subito a Roma un altro albero per il buon nome del Trentino». Donata Borgonovo Re, invece, usa l’arma dell’ironia. «Basterebbe — sostiene l’esponente del Pd — inviare loro una foto del nostro bellissimo albero in piazza Duomo». Alla fine anche Gilmozzi ci scherza su. «Il Comune di Roma — dice — ha respinto la nostra offerta, a causa di divergenze interne all’amministrazione Raggi. In futuro potremmo fornire un albero 2.0 non deperibile». L’abete «Spelacchio» era partito dalla Val Cadino. «Ed era in perfette condizioni» aveva ricordato Stefano Cattoi, direttore delle segherie della Magnifica comunità di Fiemme.