L’OLTRAGGIO AI VIGILI URBANI E LA GOGNA MODERNA DEL WEB
A Roma chi oltraggia i vigili urbani non paga soltanto una multa. Deve pubblicare online un video di scuse di almeno 30 secondi, con tanto di indicazioni da seguire alla lettera: solo così potrà evitare l’apertura di un procedimento penale a proprio carico. Pratica sbagliata, a mio avviso: secondo la legge e la giurisprudenza, il risarcimento del danno che estingue il reato di oltraggio a pubblico ufficiale deve essere di tipo economico, mentre ogni forma di scuse scritte o videoriprese non ha valore (si veda Tribunale di Spoleto, sezione penale, sentenza 247 del 31 ottobre 2017). Non dimentichiamoci che la pubblica gogna viola le leggi sulla privacy, suona ricattatoria ed estorsiva perché lesiva della dignità delle persone, e nel caso deve essere ordinata dal giudice attraverso la forma della pubblicazione della condanna. La stessa legge, inoltre, dice che se il fatto a cui è collegata l’offesa risultasse vero, il reato di offesa non esiste. Come steward impegnato allo stadio, di offese ne prendo parecchie: ritengo che sia più dignitoso saperle incassare, e magari rigirarle con perfido garbo, piuttosto che cercare vendetta. Franco Minghelli Caro Minghelli,
Penso davvero che abbia ragione lei per tutte le argomentazioni giuridiche e di buon senso che opportunamente elenca. In più temo con desolata consapevolezza che, di questi tempi, ogni ricorso al web con tanto di video destinati a finire in rete possa rappresentare soprattutto una forma di esibizionismo. Nel nostro caso, insomma, anche la presunta gogna mediatica sulla piazza digitale può diventare un’attrazione fatale per i troppi ego narcisistici ed esibizionistici che la rete ha esaltato. Non vorrei pertanto che qualcuno di questi personaggi malati di internet se la prendesse con un qualche vigile proprio per poter così comparire in rete ed esibirsi nella presunta gogna mediatica che per lui diventerebbe solamente un palcoscenico privilegiato.