La Fondazione non fa sconti I Forcato sfrattati
Teatro e Auditorium negati: «Versamenti fantasma». Forcato: «Fatture puntuali»
La Fondazione Teatro comunale non cede e d è un no definitivo quello che riguarda i tre spettacoli proposti dal circolo La Comune, che ora va a Gries. «Dispiace che non siamo stati contattati», dice Laura Forcato.
Ancora scintille fra La comune e Fondazione teatro comunale. Dopo l’annuncio di mercoledì mattina relativo alla cancellazione di tre spettacoli organizzati dal circolo nelle sale di piazza Verdi e la rettifica, arrivata in serata, nella quale si dichiarava di voler concedere «ulteriori 48 ore di tempo per risolvere le inadempienze», è arrivato ieri il no definitivo dalla Fondazione. Per La comune è stato un fulmine a ciel sereno. «Ma come — commenta Elisa Forcato — fino a giovedì sera sembrava tutto a posto e ora arriva l’ennesimo dietrofront». Il circolo è stato così costretto a ripiegare e dichiara che sposterà gli spettacoli al teatro comunale di Gries. «Dispiace che la direttrice della Fondazione non ci abbia contattati — prosegue Forcato — creandoci, oltretutto, un danno d’immagine non indifferente».
A gettare benzina sul fuoco sono le parole che arrivano dalla Fondazione. «Per nessuno dei tre spettacoli sussiste un contratto di concessione delle sale con il circolo che ha stabilito e pubblicizzato le date unilateralmente, senza aver versato quanto dovuto». E annunciano la possibilità, per chi ha già acquistato il biglietto ai loro sportelli, di essere rimborsati.
Sulla vicenda interviene anche il consigliere Claudio Della Ratta (Psi), sottolineando la «legittimità della decisione della Fondazione per quel che riguarda il presunto mancato versamento dell’importo dovuto per l’affitto della sala, ma riconoscendo, allo stesso tempo, le difficoltà in cui versa il circolo dal 2015, quando è stata interrotta l’erogazione dei fondi provinciali. Motivo per cui la Fondazione, che dagli enti pubblici riceve quasi 2 milioni di euro, potrebbe forse essere meno rigida». E punta il dito contro «la discriminazione fra gruppi linguistici per quel che riguarda i criteri di accesso ai contributi provinciali per le attività culturali. Per le associazioni italiane i vincoli sono maggiori e l’anticipo concesso, in termini percentuali, è minore rispetto a quello per i richiedenti di madrelingua tedesca. Se il circolo, pur con la medesima situazione, si chiamasse, ad esempio, “der Verein La Comune”, i contributi li avrebbe ancora».
Forcato, dati alla mano, ricorda che «a settembre abbiamo presentato i dati tecnici richiesti alla Fondazione, così come la richiesta per la prenotazione delle sale. A novembre, poi, abbiamo affidato loro il servizio di vendita dei biglietti, dando inoltre l’autorizzazione a trattenere il ricavato per l’affitto della sala. Vendite che, per altro, stavano andando bene fino a mercoledì, quando sono state interrotte senza alcun preavviso». Il contratto manca, ammette Forcato, «ma non è la prima volta che succede. Anche in passato è stato firmato all’ultimo momento, si tratta solo di un dettaglio tecnico. Con documenti e pagamenti siamo perfettamente in regola».
Intanto ieri mattina il circolo ha presentato i tre spettacoli in questione. Si tratta di «Il principe ranocchio» che andrà in scena il 27 dicembre, «un musical per adulti in “broadway style” la cui produzione è completamente italiana — spiega Forcato — che intreccia danza, spettacoli pirotecnici e ginnastica acrobatica». Il giorno dopo l’appuntamento è con «Dalai Nuur», «una delle tappe italiane di una compagnia del sud est asiatico che porta in scena il folklore di quelle terre, con danze e spettacoli legati ai riti religiosi buddhisti e induisti». Per entrambi ci saranno due repliche nelle medesime giornate, alle 18 e alle 21. Ancora nessuna certezza su «Toren».