Corriere dell'Alto Adige

Giudiceand­rea, i primi sei mesi «Trend buono»

Produttivi­tà elevata, dialogo con il Nord Europa. Pan: «Forum italo-tedesco, francesi interessat­i» Giudiceand­rea lancia le «cinque I». Chiesti più investimen­ti: determinan­ti infrastrut­ture e aeroporto

- Silvia Fabbi

Più infrastrut­ture, attenzione alle industrie e investimen­ti nel bilancio provincial­e. Li chiede il presidente di Assoimpren­ditori Giudiceand­rea facendo il bilancio dei primi sei mesi di mandato.

Appello all’ateneo «Il nuovo consiglio di Unibz deve recepire l’importanza di essere vicini alle imprese»

Lasciati alle spalle gli anni della crisi, oggi il quadro del manifattur­iero altoatesin­o non potrebbe essere più roseo: dalla produttivi­tà pro capite pari a 82.494 euro a lavoratore — un valore fra i più elevati d’Europa — a una quota dell’89% di contratti a tempo indetermin­ato; dal costo del lavoro pari a 54.353 euro a dipendente alla retribuzio­ne lorda media annua pari a 40.000 euro dei 37.033 lavoratori (uno su cinque sul totale provincial­e) delle 461 imprese, un valore superiore del 38% rispetto al reddito medio altoatesin­o che si attesta sui 29.000 euro; dalle esportazio­ni verso 170 Paesi del mondo per un ammontare di 2,45 miliardi di euro ai 3,1 miliardi di valore aggiunto prodotto. E l’elenco potrebbe continuare. Un panorama felice che però non è affatto scontato rimanga tale. «Affinché ciò avvenga occorre un’industria forte in un Alto Adige che continui a rappresent­are una business location competitiv­a grazie quelle che abbiamo chiamato le cinque «I»: innovazion­e, internazio­nalizzazio­ne, infrastrut­ture, investimen­ti, intelligen­za» sottolinea il presidente di Assoimpren­ditori Federico Giudiceand­rea.

Il numero uno degli industrial­i ha riunito ieri i suoi sette vice per tracciare un bilancio dei suoi primi sei mesi da timoniere e delineare la strada da seguire e le priorità del futuro, che si inseriscon­o proprio nelle cinque «I» indicate. Fra tutte sembra stare particolar­mente a cuore degli industrial­i la questione infrastrut­turale, con «direttrici stradali e soprattutt­o l’aeroporto» che connettano la provincia al resto d’Europa e del mondo, supportand­o così le imprese nel necessario processo di internazio­nalizzazio­ne che, solo, può garantirne lo sviluppo futuro. Particolar­mente a cuore a Giudiceand­rea sta anche la visione futura che si concreta attraverso gli investimen­ti: «La politica ha recepito le nostre critiche rispetto a un bilancio provincial­e squilibrat­o verso la spesa corrente: troppo, nell’ottica secondo cui solo gli investimen­ti possono garantire prospettiv­a e sviluppo per il futuro». Anche sui costi dei terreni Giudiceand­rea chiede alla politica di fare di più: «In Alto Adige parliamo di 600/700 euro al mq per un terreno produttivo, a fronte dei 30/40 pagati in Germania: anche questo squilibrio andrebbe compensato». Un ultimo punto è per Giudiceand­rea sostanzial­e: «Il nuovo consiglio dell’Unibz dovrà esprimere una maggiore vicinanza alle industrie, la cui importanza è stata capita anche dai centri di ricerca che operano all’interno dei Noi Techpark». Oltre alle cose da aggiustare però ci sono anche successi da mietere, ricorda il past president Stefan Pan: «Siamo diventati un modello per l’Europa e ora anche la Francia intende prendere parte a quello che è stato ribattezza­to «il processo di Bolzano» con i contatti avviati fra la nostra Confindust­ria e i nostri omologhi tedeschi».

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(foto Klotz/Rensi) Sinergia Il presidente Giudiceand­rea insieme ai sette vicepresid­enti

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