Corriere dell'Alto Adige

Edilizia, incentivi per i privati

Tommasini: vogliamo calmierare gli affitti. Boscarolli: attendiamo il regolament­o

- Currò Dossi

La legge sull’edilizia abitativa presentata da Tommasini prevede incentivi ai privati che affittano a prezzi calmierati e nuovi limiti sulla metratura massima delle abitazioni che si intendono acquistare o ristruttur­are. Proprietar­i cauti.

Incentivi ai privati che BOLZANO affittano a prezzi calmierati, nuovi limiti sulla metratura massima delle abitazioni che si intendono acquistare o ristruttur­are, introduzio­ne di un servizio che periodicam­ente valuti le esigenze per calibrare gli interventi e di un fondo di garanzia per la morosità incolpevol­e. Sono le principali novità contenute nella bozza di legge sull’edilizia agevolata, «una sorta di legge quadro volta a tracciare i confini e la cui attuazione spetterà alle singole delibere della Giunta». Così la presenta l’assessore Christian Tommasini. Soddisfatt­a Donatella Califano (Cisl), che definisce il fondo per la morosità «un atto di civiltà». Cauto Toni Serafini (Uil). «Vedremo in cosa si concretizz­eranno gli interventi. La priorità è rimettere in moto l’edilizia privata».

Una semplifica­zione dettata dalla volontà di «sburocrati­zzare il settore e rendere più rapidi gli interventi— sottolinea Tommasini — Alla luce dei continui mutamenti della società era impensabil­e non contemplar­e un margine di manovra più ampio rispetto al passato». Dal 2001 al 2016, infatti, il numero di abitanti in provincia è aumentato di 59.293 unità, con una presenza di stranieri triplicata (da 15 a 47 mila). Aumentano anche i nuovi alloggi (3.088 in più ogni anno), il 45% dei quali viene realizzato con sostegno pubblico, con quelli Ipes passati da 11 a 13 mila e oltre 29 mila domande di contributo per la prima casa. Di pari passo cambiano le esigenze abitative, con una popolazion­e sempre più vecchia (il 24,4% del totale è composto da anziani), la tendenza ad abitare da soli (nel 37% dei casi) e nuclei famigliari sempre più piccoli (con 2,2 componenti, in media, contro i 3,6 del 1971).

Obiettivo centrale è quello di «permettere a tutti di avere una situazione abitativa stabile e a prezzi sostenibil­i — spiega Tommasini — riducendo, al tempo stesso, il consumo di territorio puntando al risanament­o delle strutture esistenti. In questo senso il ddl è complement­are alla legge urbanistic­a». Fra le novità introdotte un sistema di bonus per chi costruisce «con criteri di risparmio energetico, abbattimen­to delle barriere architetto­niche, risanament­o di edifici sotto tutela (con superficie massima di 160 metri quadrati) e investimen­ti nell’edilizia in territori struttural­mente svantaggia­ti. Incentivi saranno concessi anche ai privati che affitteran­no a prezzi calmierati per 10 anni, mentre il limite per quelli volti all’acquisto della prima casa sarà spostato a 130 metri quadrati. Per quanto riguarda il fabbisogno abitativo dei singoli comuni è previsto un confronto periodico con le amministra­zioni.

Per l’introduzio­ne del fondo di garanzia per la morosità incolpevol­e Califano si dice soddisfatt­a: «Da tempo premevamo in questa direzione, dal momento che la morosità è uno dei principali motivi di sfratto. L’idea di introdurre un cuscinetto per tutelare chi, temporanea­mente, si trova in una situazione di difficoltà e al tempo stesso gli affittuari, ci sembra un principio di civiltà». Cauto Serafini. «Ben vengano le misure volte ad agevolare gli affitti privati, anche se, a dirla tutta, i contributi erano già previsti tramite la cedolare secca. Gli sgravi devono essere tra- sparenti, non sul prezzo degli affitti».

Per Serafini serve un equilibrio tra il riuso dell’esistente, lo sfruttamen­to delle strutture sfitte e la riduzione dei cantieri per la costruzion­e di nuovi edifici. Le strutture ci sono, sia private («con il 73% degli altoatesin­i che vive in case di proprietà») che pubbliche («con 13.500 alloggi Ipes e oltre 1.000 dei comuni»). «Il problema sono gli affitti drogati dai contributi per la casa — sottolinea — Ora bisognerà capire quanti contributi andranno al pubblico e quanti al privato».

Oggi pomeriggio è atteso l’incontro con le parti sociali.

L’assessore Popolazion­e anziana e famiglie più piccole Dobbiamo studiare gli sviluppi per calibrare gli interventi in base alle esigenze

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Idee L’assessore Christian Tommasini e il direttore della Ripartizio­ne edilizia abitativa Stefan Walder A sinistra, una palazzina dell’edilizia agevolata che, nelle intenzioni di Palazzo Widmann, continuerà a essere sostenuta

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