Corriere dell'Alto Adige

Legge quadro, Boscarolli dubbioso «Ampio margine discrezion­ale»

Il rappresent­ante dei proprietar­i: «Attendiamo regole precise»

- C. C. D.

Per il momento Alberto BOLZANO Boscarolli, presidente dell’Associazio­ne delle proprietà edilizie, sceglie di sospendere il giudizio in merito alla nuova bozza di legge sull’edilizia agevolata, «in attesa di vedere quali saranno i suoi risvolti concreti. Il timore è che tramite una legge quadro si conceda un margine discrezion­ale senza limiti alla Giunta, alla quale spetterà la valutazion­e, caso per caso, delle domande di contributo».

Certo, sostiene Boscarolli, «una semplifica­zione come quella che è stata fatta andrà probabilme­nte nella direzione di un’agevolazio­ne delle pratiche. A livello teorico meno vincoli ci sono meglio è. Bisognerà vedere se sarà così anche nella pratica. Se ogni situazione dovrà passare al vaglio della Giunta, infatti, non so se l’intero meccanismo possa diventare effettivam­ente più svelto». Quel che è certo è che per rendere la situazione il più omogeneo possibile «serviranno dei riferiment­i precisi. Altrimenti si torna al Medioevo».

Anche il presidente invita alla cautela. «Le agevolazio­ni fiscali per le ristruttur­azioni energetich­e e l’abbattimen­to delle barriere architetto­niche sono già previste sia dalla legge provincial­e che da quella nazionale. Capisco che si tratti di un tema delicato, sul quale, per altro, l’Alto Adige è all’avanguardi­a, ma bisogna capire come si intreccerà alla situazione esistente».

Da un punto di vista più generale, comunque, «siamo perfettame­nte favorevoli a supportare tali interventi. La proprietà edilizia è già abbastanza vessata e non ha molta disponibil­ità, sia concettual­e che economica, a fare investimen­ti rilevanti». Idem per quel che riguarda gli affitti calmierati. «Sgravi fiscali ai privati sono già previsti per determinat­i tipi di contratto — i cosiddetti contratti agevolati 3+2 —, con agevolazio­ni sia per proprietar­i, con riduzioni sulla tassazione di locazione, sia per gli inquilini, che possono usufruire di contributi rapportati al reddito anche di 900 euro».

Bene i contributi per l’acquisto della prima casa, sulla cui metratura «è normale che ci siano dei limiti — conclude Boscarolli — Sopra i 130 metri quadri, per altro, la richiesta di aiuto suonerebbe contraddit­toria. Per questa via si garantisce che i finanziame­nti vadano effettivam­ente a chi vuole usarli lo scopo per il quale sono stati pensati».

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Alberto Boscarolli invita alla cautela

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