Piano del rumore a Bolzano Sud L’Appa ai consiglieri: vincoli ok
Lorenzini vede Giudiceandrea: «Preoccupazioni antiche, la Zona è cambiata»
«Il piano di zonizzazione BOLZANO acustica fotografa con realismo la situazione a Bolzano Sud e non penalizza le aziende». Questo il messaggio portato dal direttore dell’Ufficio aria e rumore dell’Agenzia per l’ambiente (Appa) Georg Pichler, ospite ieri della commissione ambiente del consiglio comunale. Un’audizione, quella del tecnico, fortemente voluta dal presidente dell’organo Norbert Lantschner, nonostante le «diffide» arrivate da Pd e Svp. Nel frattempo si muove anche un’altra esponente dei verdi, Marialaura Lorenzini, che ha voluto incontrare il presidente di Assoimprenditori Federico Giudiceandrea. «Capisco i timori delle aziende, ma si tratta di preoccupazioni “antiche” — sostiene l’assessora —. Bolzano Sud è già cambiata, diventando zona “mista” e non solo industriale. Semmai i ragionamenti urbanistici andavano fatti dieci anni fa».
L’audizione «che non si doveva fare» è andata in scena ieri pomeriggio in municipio. Su proposta del presidente di commissione Lantschner (fresco di candidatura con i verdi alle prossime elezioni Politiche) è stato invitato a parlare il rappresentante dell’Appa Pichler. Pd e Svp nelle scorse settimane si erano opposti all’iniziativa, in quanto la giunta non ha ancora trovato un accordo sui vincoli acustici inseriti nella delibera preparata dall’assessora Lorenzini. «Ho ritenuto comunque utile far intervenire l’Appa — rivendica Lantschner — per approfondire il contesto tecnico della questione prima di prendere decisioni specifiche. Se si parla di smog, è più facile intendersi: i limiti acustici sono un po’ meno “immediati”, e avere ulteriori elementi non guasta».
Pichler dal canto suo ha spiegato il contesto normativo: la competenza della Provincia sull’aspetto ambientale del rumore è stata espressa nella legge del 2012, che i Comuni sono chiamati ad attuare. Si è finito, ovviamente, per parlare della Zona produttiva. Secondo Pichler paradossalmente il piano temuto da Assoimprenditori «va a favorire le aziende: ora tutta la Zona è classificata di livello 4, se venisse adottato il piano si creerebbero subito tre eccezioni (per Acciaierie, Athesia e Alluminium, ndr), con il riconoscimento della classe “5”». E ancora: secondo l’Appa, in base alle misurazioni effettuate, nessuna area di Bolzano Sud supera i parametri della classe 4, tanto che negli ultimi anni non è mai stata irrogata una sanzione. Lantschner al termine è soddisfatto: «Si è voluto creare un problema artificiale, il piano acustico può essere approvato senza che ci siano effetti negativi».
Più cauto Claudio Della Ratta, unico rappresentante, per quanto «indipendente», del Pd ieri in commissione (assente anche la Svp). «Prescrizioni troppo rigorose — avverte —, con molta probabilità non troverebbero voto favorevole in aula. La zona industriale, pur con tutti i distinguo del caso, non è una zona “con presenza limitata di industrie”, ma appunto la dimora principale delle nostre aziende da sempre, e non può quindi essere trasformata in “zona mista” con abitazioni, esercizi e strutture alberghiere, ed i conseguenti limiti dettati dalla loro presenza».
Esattamente il contrario di quanto affermato da Lorenzini nel suo incontro con Giudiceandrea. «Con Assoimprenditori e colleghi di coalizione ci incontreremo ancora — concede l’assessora — ma il piano acustico è una semplice fotografia dell’esistente. Si tratta si attuare una legge ambientale, non di fare un Puc».
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