Settore edile Dopo un anno c’è il contratto
Accordo anche su malattia e paternità. Plaickner: adesso la cassa per gli apprendisti
Dopo un anno di trattative firmato il nuovo contratto territoriale del settore edile dell’industria. Aumento di 35 euro in busta paga.
Un aumento di 35 euro lordi in busta paga al mese; il pagamento dei primi tre giorni di malattia anche in caso di malattia breve; la conferma dell’assegno di natalità. Sono queste le tre misure principali contenute nel contratto territoriale dell’edilizia per le aziende industriali firmato ieri pomeriggio al termine di una trattativa durata circa un anno.
All’incontro con Markus Kofler e Thomas Hasler, presidente e segretario del Collegio dei costruttori, il direttore di Assoimprenditori Josef Negri e il referente di categoria Robert Tauber, erano presenti i rappresentanti sindacali di settore Georg Plaickner (Filca Cisl), Giuseppe Terranova (Fillea Cgil), Maurizio D’Aurelio (Feneal Uil) e Friedl Oberlechner (Asgb). Se da un lato i sindacati registrano con soddisfazione la conclusione di un percorso durato oltre un anno, dall’altro la recriminazione riguarda il fatto che «gli operai dell’edilizia, anche in considerazione del tipo di lavoro che svolgono, meriterebbero molto di più» è la chiosa a margine di Plaickner. In generale però il risultato raggiunto non scontenta le parti. Innanzitutto perché in relazione alla parte variabile della retribuzione, a livello territoriale è stato riconosciuto il massimo concesso dal quadro nazionale. «Il contratto nazionale concedeva la possibilità di aumenti detassati compresi fra il 2 e il 4% e qui si è concordato di riconoscere il 4% vale a dire il massimo previsto — 35 euro lordi — in considerazione del buon andamento del settore in provincia. Questo è un ottimo risultato, che prende atto della costante crescita di addetti del settore dal 2016 ad oggi» rimarca Plaickner. In provincia di Bolzano sono 16.000 i lavoratori del settore edile fra industria e artigianato, e negli ultimi due anni il numero di addetti è aumentato del 10% sia nel 2016 che nel 2017. Un segnale di benessere del settore di cui anche le parti datoriali hanno preso atto concedendo gli aumenti richiesti.
Un altro punto importante del nuovo contratto riguarda il pagamento della malattia per i primi tre giorni (finora il pagamento riguardava solo malattie di durata superiore ai 6 giorni) per malattie di durata inferiore a sei. Confermato infine l’assegno di natalità pari a 200 euro una tantum, che era scaduto e andava rinnovato. Chiusa la partita per le imprese dell’industria, rimane ora da chiudere quella delle imprese artigiane, che però dovranno probabilmente attendere la firma del contratto nazionale prima di stabilire il contratto territoriale.
Le prossime partite riguardano il riconoscimento della cassa integrazione per gli apprendisti di primo livello (quelli appena usciti dalle scuole), per il quale è fissato un incontro nei primi giorni di febbraio. «Nel resto d’Italia gli apprendisti di primo livello sono una rarità, al contrario di quanto accade qui dove sono invece la maggioranza. Ecco perché vogliamo includere anche costoro nell’erogazione della cassa, oggi riservata agli apprendisti di secondo livello e agli operai» spiega Terranova.
Andamento positivo Negli ultimi 24 mesi il settore ha vissuto una ripresa con gli operai aumentati del 10%