Costa: settore edilizia, si intervenga sulle code Chiarel: dati da analizzare
La riduzione degli orari di apertura al pubblico degli uffici municipali dovrebbe scattare dal primo maggio. Nel frattempo, consiglieri e addetti ai lavori chiedono di garantire un’accessibilità «piena» del Comune.
Davide Costa, consigliere comunale del gruppo misto (ex Cinque Stelle), ma anche geometra di lavoro, si sofferma su quello che negli ultimi anno è stato uno dei punti più «caldi» del municipio: il terzo piano, quello dedicato all’urbanistica. «Sicuramente — premette — la giunta sta facendo valutazioni basate sui dati. Tuttavia ritengo che, almeno in certi periodi dell’anno legati alle scadenze, certi uffici dovrebbero essere aperti più a lungo. Determinati settori, poi, sono in sofferenza e non da oggi: allo sportello edilizia del terzo piano i geometri privati e i semplici cittadini sono spesso costretti a lunghi tempi d’attesa: so che il vicesindaco Baur è a conoscenza del problema e lo sta affrontando, mi auguro la struttura venga rafforzata al più presto».
Proprio per gestire meglio il «traffico» al terzo piano, da alcuni mesi il corridoio è stato chiuso alle due estremità da porte con apertura magnetica: chi vuole accedere agli uffici deve prendere il numero alla macchinetta «tagliacode» e attendere nel giroscala. Una novità mal digerita da diversi professionisti abituali frequentatori del municipio.
Mauro Chiarel, responsabile del comprensorio cittadino di Assoimprenditori, prende atto in maniera «laica» delle modifiche agli orari di apertura. «La cosa importante — osserva — è che queste decisioni vengano prese sulla base di un’analisi oggettiva dell’afflusso di pubblico. Se davvero negli ultimi anni è cresciuto il numero delle pratiche gestite online, la riduzione degli orari di sportello può avere una sua logica. Conta il risultato».
Cauto anche Mirco Benetello di Confesercenti-Udibar: molti dei suoi associati sono abituati a interagire con il Comune, in particolare con l’Ufficio commercio: «Spero che gli orari di apertura siano sufficienti anche in futuro».