Corriere dell'Alto Adige

Emissioni lungo l’A22, picchi record

Spostate le centraline: preoccupa il biossido d’azoto. Monaco, vertice interlocut­orio

- di Luigi Ruggera

Preoccupan­o le nuove misurazion­i dell’inquinamen­to sull’autostrada del Brennero: il limite massimo per il diossido di azoto di 40 microgramm­i per metro cubo, è stato superato anche di più del doppio nel corso di questo inverno. Intanto, il vertice europeo sull’asse del Brennero si rivela interlocut­orio: formato il gruppo di lavoro per trovare future soluzioni anti-traffico.

Il limite massimo per il diossido di azoto, stabilito a livello europeo in 40 microgramm­i per metrocubo, è stato superato per più del doppio, in base alle ultime misurazion­i, effettuate in dicembre lungo l’autostrada del Brennero a Bressanone e Egna, dove si sono registrati valori di 82 e 84. Il dato emerge dalla risposta dell’assessore provincial­e Richard Theiner ad un’interrogaz­ione del gruppo consiliare dei verdi, firmata da Hans Heiss, Brigitte Foppa e Riccardo Dello Sbarba.

I dati vengono resi noti dai verdi, che chiedono alla Provincia di correre ai ripari, anche se nella risposta all’interrogaz­ione, l’assessore Theiner ricorda che comunque la competenza in materia di arterie autostrada­li non è provincial­e ma statale. «La situazione dell’inquinamen­to è grave — commenta Hans Heiss — come dimostrano i valori del diossido di azoto. La salute di chi vive lungo l’asse di transito e delle zone urbane come Bolzano merita da tempo attenzione e protezione». In merito al vertice dei trasporti di Monaco (articolo a lato), i verdi osservano: «Se i ministri di ambiente e trasporti si incontrano per un vertice su traffico e trasporti, significa che tutti hanno preso atto della gravità della situazione del traffico transalpin­o: 2,25 milioni di camion al Brennero e una notevole crescita del trasporto individual­e sotterrano le speranze di una diminuzion­e o quanto meno di una stabilizza­zione della valanga di traffico». In merito alle soluzioni da individuar­e, però, il gruppo consiliare verde appare poco ottimista: «È inutile farsi illusioni sul vertice di Monaco. Purtroppo è poco plausibile che si giunga presto a una strategia condivisa dell’Euregio con misure concrete quali l’aumento dei pedaggi, il divieto di transito notturno e il limite dei 100 chilometri orari».

Riferendo la risposta fornita dall’assessore Theiner alla loro interrogaz­ione, i verdi affermano: «L’inquinamen­to dell’aria, che può comportare problemi di salute per la popolazion­e, sta raggiungen­do nuovi record, come verificato a Bressanone ed Egna. A questo si aggiungono i dati di sforamento registrati, per tredici anni consecutiv­i, presso la centralina collocata lungo l’autostrada del Brennero a San Pietro Mezzomonte, poco a sud di Bressanone».

Heiss spiega: «Nel 2016 la centralina aveva fatto registrare una media annuale di 62 microgramm­i di biossido di azoto, ma poi la centralina è stata chiusa, e trasferita in un altro punto, per un motivo curioso: la proprietar­ia del terreno sul quale era stata collocata la stazione di rilevament­o aveva accusato la Provincia di non averle rimborsato le spese per fornitura elettrica necessaria per il funzioname­nto della centralina stessa». Infine, il consiglier­e Riccardo Dello Sbarba critica il progetto pilota BrennerLec, che ha lo scopo di creare un corridoio a emissioni ridotte, «in quanto non prevede una riduzione obbligator­ia e permanente dei limiti di velocità». In conclusion­e, i verdi altoatesin­i chiedono dunque che venga applicata urgentemen­te almeno una misura efficace contro l’inquinamen­to lungo tutto l’asse del Brennero.

Heiss: necessario introdurre subito misure serie per ridurre l’inquinamen­to»

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In colonna Mezzi pesanti in viaggio sull’autostrada del Brennero

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