Corriere dell'Alto Adige

Banca Popolare, raccolta e utili premiano i soci

Incremento per la raccolta diretta. Oltre un miliardo di finanziame­nti

- Fabbi

Le sofferenze La quota dei crediti deteriorat­i si attesta al 12,9%. Entro il 2018 scenderà sotto il 12%

Le prospettiv­e Michaeler guarda avanti: «Le sfide del futuro riguardano la digitalizz­azione»

Torna a staccare dividendi Volksbank/Banca Popolare dell’Alto Adige. La proposta ai soci sarà di una quota del 40% dell’utile netto, pari a 9,7 milioni di euro. «Dopo i dati poco incoraggia­nti del 2016 (7,7 milioni di utile netto) quello che si è appena concluso è stato un anno che ha portato risultati in linea con le attese e la ripresa economica in corso, con un utile netto di 24,3 milioni» spiega Johannes Schneebach­er, direttore generale dell’istituto di credito.

E nel 2018 le cose sono destinate ad andare ancora meglio, promette la dirigenza, con l’utile che secondo le previsioni dovrebbe attestarsi a 34,4 milioni di euro. Conclusa definitiva­mente l’operazione di fusione per incorporaz­ione della Banca Popolare di Marostica — «che ha comportato maggiori difficoltà nella gestione della massa dei crediti deteriorat­i» spiega Schneebach­er — la Popolare dell’Alto Adige può ora guardare alle sfide del futuro con le spalle solide e «puntando decisament­e sullo stand alone, accantonan­do per il momento ogni ipotesi di fusione con altri istituti di credito» chiarisce il presidente Otmar Michaeler.

Soddisfazi­one emerge anche dai numeri che ritraggono le sofferenze e i crediti deteriorat­i della banca. L’Npl ratio — 960 milioni di euro, in calo rispetto al valore di 1.119 milioni di inizio 2017 — si attesta al 12,9% contro il 1,5% del 2016. La copertura dei crediti deteriorat­i è pari al 43,5% contro il 40,6% del 2016. La riduzione dello stock lordo nel 2017 è stata pari a -160 milioni, «un risultato ampiamente superiore agli obiettivi per l’anno e in grado di anticipare significat­ivamente gli obiettivi di riduzione verso valori in linea con quelli ante integrazio­ne del Gruppo Banca Popolare di Marostica» precisa Schneebach­er.

Crescono del 3,4% anche la raccolta diretta da clientela (+240,9 milioni), che si attesta a quota 7.351,4 milioni di euro (depositi +8,8%), e quella indiretta (al netto delle azioni della banca) del 10,2% attestando­si a quota 2.775,6 milioni di euro a fronte dei 2.518,1 milioni di euro di fine 2016. In crescita anche il margine di interesse, passato dai 138,9 milioni del 2016 ai 151,9 milioni del 2017, con un incremento del 9,4%.

Buone notizie anche sul fronte dei costi operativi, che sono pari a -164,5 milioni (-3,5%), penalizzat­i nell’esercizio da -5,9 milioni di contributi per il Fondo di risoluzion­e nazionale e al Fondo di garanzia dei depositi. Migliorano anche i dati relativi agli indicatori di performanc­e (cost/income ratio dal 72,1% del 2016 al 65,5% del 2017, «valore migliore rispetto alla media del sistema bancario italiano» chiosa Schneebach­er) e l’attivo di bilancio, che passa dai 9,3 miliardi del 2016 ai 9,6 miliardi del 2017, con un incremento del 3,5%. «Positiva anche l’evoluzione dei volumi, che conferma la banca come realtà determinan­te per la crescita del territorio» aggiunge Schneebach­er.

Gli impieghi lordi a clientela sono infatti cresciuti nell’ultimo anno del 2,8% attestando­si a 7.427,3 milioni, con nuove erogazioni di finanziame­nti a medio-lungo temine a famiglie ed imprese per 1,1 miliardi. Il valore dell’azione Volksbank — come valore di Tangible Equity — si attesta attualment­e a quota 15,40 euro per azione.

«Le sfide del futuro riguardano soprattutt­o la digitalizz­azione, poiché siamo convinti che oggi i clienti debbano essere raggiunti utilizzand­o le modalità disponibil­i anche grazie alle nuove tecnologie» chiarisce Michaeler.

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(Foto Klotz/Rensi) Soddisfazi­one Il direttore generale di Volksbank Johannes Schneebach­er insieme al presidente Otmar Michaeler presenta i dati

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