Vaccini, 26.000 non in regola
Prevenzione Asl, lettera perentoria. Regele: «Dati, tutti gli enti collaborino». Pöder cerca firme «no-vax» Schael incalza la giunta provinciale: «Da giugno la procedura sanzionatoria»
Più di 25.000 allievi altoatesini non sono in regola con le vaccinazioni: praticamente un minore su quattro. Una situazione al limite dell’emergenza che ha spinto il direttore dell’Asl Schael a scrivere tutta la giunta provinciale, alle intendenze scolastiche e pure ai vertici del Consorzio dei comuni e della Ripartizione informatica: occorre raggiungere la copertura del 95% che garantisce la cosiddetta «immunità di gregge». Da agosto scattano le multe.
Più di 25mila Studenti altoatesini non sono in regola con le vaccinazioni. Praticamente un minore su quattro- Una situazione al limite dell’emergenza che ha spinto il direttore generale dell’Asl Thomas Schael a scrivere a tutta la giunta provinciale, alle intendenze scolastiche e pure ai vertici del Consorzio dei comuni e della Ripartizione informatica. Segno che la situazione è particolarmente grave: l’Alto Adige infatti continua ad essere il fanalino di coda italiano. «Dovremo far gli straordinari, chiediamo a tutti i cittadini di mostrarsi comprensibili» dice la direttrice del servizio prevenzione, Dagmar Regele.
Anche se Schael non muove accuse dirette, è evidente che qualcosa non ha funzionato visto che la copertura vaccinale non è ancora stata raggiunta. Ora però la persuasione non è più sufficiente e l’Azienda sanitaria ha lanciato il piano di emergenza secondo le modalità previste dalla legge nazionale. I dettagli sono spiegati nella lettera che il direttore generale ha inviato a tutti gli assessori e ai principali dirigenti provinciali invitando tutti a collaborare per raggiungere la copertura del 95% che garantisce la cosiddetta immunità di gregge
Dal primo gennaio infatti l’Asl ha istituto un centro unico di prenotazione per le sedute vaccinali (tel. 0472 250990) e sono stati chiusi accordi per coinvolgere i pediatri di libera scelta. Nel frattempo sono anche partiti le 25mila lettere che invitano le famiglie a mettersi in regola. Solo a Bolzano si tratta di quasi 10mila persone, altre 8mila a Merano mentre La lettera contiene anche un appuntamento con il servizio più vicino. «Chi non si dovesse presentare verrà invitato ad un colloquio vaccinale con un esperto. Se anche questo non servirà allora, a partire dal 30 maggio, l’Asl contesterà la «mancata osservazione dell’obbligo vaccinale» e trascorsi i 60 giorni per mettersi in regola scatteranno le sanzioni. Oltre alla multa scatterà anche l’esclusione dalle scuole per l’infanzia» si legge nella lettera del direttore generale
La norma Il decreto prevede sanzioni pecuniarie che vanno da 100 a 500 euro I bimbi non in regola con le direttive sono ammessi a scuola ma non alla materna
I dati Anche le ultime rilevazioni hanno censito una copertura ridotta: Bolzano di fatto rimane il fanalino di coda d’Italia Troppi ostacoli anche di tipo culturale
Schael.
«Chiediamo ai cittadini di mostrare senso civico e di disdire al telefono gli appuntamenti se non possono essere presenti. O anche per e-mail. Magari quell’orario può andare bene per qualcun’altro. Visti i numeri — precisa Regele — non possiamo perdere nemmeno un minuto».
Viste le scadenze — che si sovrappongono alla campagna elettorale per le provinciali — si profila un’estate incandescente. In agosto infatti arriveranno le prime multe e a settembre scatteranno le esclusioni dall’asilo (non è possibile escludere bimbi dalla scuola dell’obbligo). Attualmente i bimbi che rischiano l’esclusione dall’asilo sono 422, la speranza è che la maggior parte delle famiglie si metta in regola. Ma sarà difficile. In Alto Adige il movimento no vax ha preso piede e il fronte anti-vaccinista le proverà tutte per conquistarsi l’attenzione dei media. Situazioni analoghe sono già avvenute nel resto d’Italia all’inizio dello scorso anno. A Bolzano il problema è stato solamente ritardato. Ma a settembre il nodo arriverà al pettine. E, in piena campagna elettorale, saranno dolori per tutti.
Anche se Schael non critica nessuno, da tempo all’interno dell’Asl si vocifera di uno scontro aperto tra scuola e sanità. E sarebbe proprio stato questo all’origine dell’uscita di scena dell’intendente alla scuola tedesca Peter Höllrigl. L’atteggiamento rassicurante dei vertici della scuola locale non è stato apprezzato dall’Asl che finora è stata l’unica a mostrare il muso duro mentre i dirigenti scolastici promettevano alle famiglie che nessuno sarebbe stato escluso. Adesso però non ci si può più permettere di tergiversare e anche la scuola, volente o nolente, dovrà mostrare il muso duro e Höllrigl probabilmente non era la persona adatta a gestire questa fase. Non è chiaro però se sia stato lui a sbattere la posta o se gli sia stato gentilmente chiesto di andare.