Duomo, l’organo è malconcio Maxi-spesa
BOLZANO
Un milione e settecentottanta mila euro per restaurare l’ organo del duomo di Bolzano. Una cifra che impressiona e che la parrocchia ha cercato di spiegare e contestualizzare ieri pomeriggio in una conferenza stampa dedicata. Il decano Bernard Holzer ha fornito il quadro di partenza. «L’organo maggiore è stato costruito nel 1964 dall’impresa svizzera Orgelbau Metzler ed è dotato di 41 registri suddivisi tra tre tastiere e una pedaliera. Dopo 50 anni di intensa attività mostra notevoli segni d’usura. Sempre più spesso, per esempio, accade che si guastino una canna o un registro. Il materiale di costruzione è logorato e un intervento interno era ormai necessario». Al di là dell’aspetto funzionale ci sono anche ragioni logistiche che portano all’intervento. «Lo strumento è troppo piccolo per l’edificio religioso più grande della provincia. Oltre a questo non è in grado di adattarsi agli stili musicali di ogni epoca e per un organo parliamo di limiti abbastanza evidenti».
La parrocchia del duomo, visto il quadro, ha deciso di istituire una commissione specializzata formata dai rappresentanti amministrativi e alcuni esperti di settore. Al tavolo si sono seduti Bernard Holzer (decano), padre Urban Stillhart (presidente commissione organistica diocesana), Tobias Chizzali (direttore musicale Duomo), Franz Comploi (organista duomo Bressanone), Franz Oberkofler (presidente Musica al duomo), Veronika Mair Tutzer (presidentessa del coro del Duomo), Werner Wallnöfer (presidente cda parrocchia duomo) e Hans Unterholzner (membro del consiglio del duomo).
La commissione, comunque, ha esaminato due strade: un restauro generale con ampliamento dell’organo esistente oppure la sostituzione totale. Preventivi alla mano la seconda ipotesi non sarebbe costata meno di 1 milione e 500mila euro. «A quel punto abbiamo considerato che il nostro organo — spiega Oberkofler — ha un notevole valore storico, è testimone della storia organistica del nostro territorio e ha un valore affettivo per molti cittadini che hanno contribuito con le loro alla costruzione». Via libera, quindi, al restauro con l’accentramento dell’organo, il ricollocamento del pedale e l’introduzione di tredici nuovi registri. Un’operazione da 1.779.964 euro divisi in 1.499.014 per il costruttore Metzler e 280.950 euro per o lavori di ricostruzione della cantoria. Il 60% della somma proviene da finanziamento pubblici (1 milione circa la Provincia, 250.000 dal Comune) ma la quota rimanente (500.000 euro circa) la parrocchia conta di recuperarla con la campagna «Mecenati dell’Organo» che altro non è che una maxi-colletta con molteplici possibilità.
Predisposta, infatti, l’ipotesi di acquistare una canna (dal valore di 50, 100, 150, 200,
Il decano Holzer «Dopo cinquant’anni di intensa attività emergono notevoli segni d’usura»
250) ma anche un intero registro da 7.500 euro (56 canne) o 5.000 euro (30 canne) con il proprio nome.
L’anno scorso è stata completata la fase di accertamento della copertura finanziaria e nel 2018 si concluderà la pianificazione con lo smontaggio dell’organo. Nel 2019 via alla costruzione con installazione e consegna finale.