Boschi dai sindacati, incontro gelido
La sottosegretaria Pd ha difeso il Jobs Act. Ebner (Cgil): noi non cambiamo idea
Il sottosegretario Pd Maria Elena Boschi ha incontrato i sindacati nella sede della Cgil bolzanina. All’interno della sala si respirava un clima freddo, poiché, come ci tengono a sottolineare diversi partecipanti, l’incontro non rappresenta assolutamente un endorsement per la candidata Pd. Boschi ha difeso l’operato del governo sul fronte del Jobs Act. Ebner (Cgil): c’è stato un aumento dell’occupazione, ma si tratta di posti di lavoro precari.
BOLZANO
Dopo il carnevale di Perkeo di sabato, Maria Elena Boschi è tornata a Bolzano per incontrare le confederazioni sindacali. All’interno della sala della Cgil si respirava un clima freddo, poiché, come ci tengono a sottolineare diversi partecipanti, «l’incontro non rappresenta assolutamente un endorsement» per la candidata Pd.
Nel corso della serata si è parlato di temi importanti, come il lavoro, il Jobs Act, la disoccupazione giovanile, il passaggio delle Agenzie delle Entrate sotto il controllo provinciale, autonomia, toponomastica.
Tra i grandi assenti Michele Buonerba, segretario della Cisl, che raggiunto telefonicamente ha affermato di essere «contento di non esserci andato. Non mi piace fare incontri elettorali di questo genere. O si incontrano tutti o meglio evitare. Sarebbe stato più logico fare delle proposte e incontrare i candidati di tutti i collegi».
Al suo posto è andato il collega Dieter Mayr, per il quale «più che di clima freddo è meglio parlare di clima di lavoro. Abbiamo presentato le nostre richieste, su questioni di lavoro, di autonomia. Abbiamo scambiato idee. Senz’altro non c’è stato il tempo di approfondire tutti i temi».
Dal canto suo la sottosegretaria non si è sottratta al confronto, portando a sua difesa quanto fatto dal governo in materia di lavoro. La candidata ha sottolineato l’aumento di posti lavoro creati con il Jobs Act e la ripartenza economica. Immediata però la puntualizzazione, che assume le stesse sembianze di una critica, da parte del segretario generale della Cgil locale Alfred Ebner: «I posti di lavoro creati con il Jobs Act non sono veri posti di lavoro. È del tutto evidente che sul Jobs Act la Cgil ha la sua posizione e sicuramente non abbiamo cambiato idea. Rispetto l’opinione del governo ma non la condivido. C’è stata una certa crescita di occupazione, è vero, ma è un’occupazione precaria. Il Jobs Act non ha prodotto quello che doveva provocare, cioè creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato. È stato un confronto serio, vero. Certo non c’erano le cosiddette tifoserie».
La grande preoccupazione che hanno sollevato i sindacati è soprattutto dovuta al passaggio delle Agenzie delle Entrate e altri uffici pubblici sotto la Provincia. Il coro che si solleva unanime è dovuto alla questione della gestione dei dipendenti e le modalità e l’intensità con le quali in futuro l’Agenzia targata Provincia svolgerà le attività ispettive e di controllo.
Insomma, i sindacati si dicono aperti al dialogo, ma a sentire i brusii tra i vari dirigenti, molti nei confronti dei governi targati Pd continuano ad avere dei mal di pancia.
Ebner «Quelli creati con il Jobs Act non sono veri posti di lavoro Si tratta infatti di precariato»