Corriere dell'Alto Adige

Duello tra Nuzzo e Lantschner sull’autonomia

- Raffaele Puglia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Filomena Nuzzo (M5S) punta su autonomia e dialogo, mentre per Norbert Lantschner (LeU) la priorità è l’ambiente. Giancola (Rc) chiede più lavoro, Bonazza (Casapound) più sicurezza.

Filomena Nuzzo, insegnante di 45 anni, origini pugliesi ma meranese d’adozione, è alla sua prima candidatur­a politica. Candidata per il Movimento 5 Stelle nel collegio Bolzano Bassa-Atesina è pronta a dare guerra fino all’ultimo voto alla candidata di punta dell’asse Pd-Svp Maria Elena Boschi.

Nuzzo, lei non sembra vedere di buon occhio la candidatur­a di Maria Elena Boschi a Bolzano.

«Che sia una candidatur­a pilotata lo sanno tutti. Questo ha creato forti imbarazzi anche all’interno della Svp che voleva un candidato espression­e del territorio. La Boschi ha due pecche: non è coerente e non è credibile. Prima dice “se perdo il referendum me ne vado” e poi rimane. Dice di voler abolire le autonomie e poi si candida a Bolzano. Poi dice che vuole candidarsi qui perché ci viene in vacanza. È sicura che sia un seggio blindato?».

Anche lei non è proprio espression­e del territorio Bolzano Bassa-Atesina. Come pensa di fare campagna elettorale per convincere gli elettori?

«Le problemati­che del territorio le conosco, vivo qui da molti anni. I problemi veri non sono la toponomast­ica, ma sono le lunghe liste di attesa, il costo elevato delle case e degli affitti. Per farmi conoscere uso il mio curriculum e la mia faccia. Faccio campagna elettorale a mie spese, tra la gente e con la gente. Posso dire che la mia campagna non solo è a costo zero ma sotto zero».

Profession­almente gioca in casa: scuola bilingue si o no?

«Sono assolutame­nte favorevole alla scuola bilingue, anzi a quella trilingue. Qui non ha funzionato il sistema delle scuole separate e questo lo dicono i dati dello studio condotto dall’Eurac. Perché ci sia veramente bilinguism­o e trilinguis­mo le scuole devono essere unite. Solo se gli alunni stanno insieme possono confrontar­si, questa è la vera autonomia».

Le scelte politiche della Svp non tutelano l’autonomia?

«L’autonomia è confronto e dialogo. Non mi piace una forza politica sola al comando. Tutti hanno bisogno di una rappresent­anza. Sono paladina dell’autonomia nel senso di confronto e collaboraz­ione comune e non prevaricaz­ione di un gruppo linguistic­o sull’altro».

Parlando di sanità che ne pensa dell’obbligo vaccinale?

«Credi che i vaccini non debbano essere un tema di campagna elettorale. Quando si parla della salute non si possono fare slogan per raccoglier­e voti. Sono favorevole all’obbligo ma come era prima dell’entrata in vigore della legge Lorenzin, quindi per un numero limitato. Non si possono imporre dieci vaccini dall’alto».

Che dice della proporzion­ale?

«Basta pensare alla sanità. Mancano medici e infermieri. La proporzion­ale è un problema. Mi piace la proposta di Köllensper­ger che da più tempo a tutti per imparare il tedesco. Spesso, attraverso la proporzion­ale, si cerca la prevaricaz­ione di un gruppo linguistic­o sull’altro».

Come giudica il patto Pd-Svp?

«È tutto ridicolo. La Svp non è stata credibile. La signora Boschi è passata all’incasso viste le 22 norme di attuazione ottenute dalla Svp nell’ultima legislatur­a».

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