«Traffico, un rebus L’Svp faccia qualcosa e non accusi Roma»
Norbert Lantschner, consigliere comunale per i Verdi, corre per un seggio alla Camera nel collegio Bolzano Bassa Atesina con i colori di Liberi e uguali.
In consiglio comunale lei è nella maggioranza con il Partito democratico. A livello nazionale, però, ha scelto un partito, nato da una costola del Pd, che con il Pd non ha intenzione di governare.
«La decisione di andare con Liberi e uguali è una questione di programmi. Le scelte del Pd degli ultimi anni non sono concepibili secondo i nostri programmi. Oggi non rappresenta più la sinistra. Liberi e uguali ha ottime condizioni per diventare casa di chi si sente abbandonato a sinistra, dove la sinistra di oggi si è spostata a destra. Il malumore che si sente nel Pd con imposizioni che arrivano da Roma, come i malumori interni alla Svp, in cui ci sono candidati che stanno festeggiando perché già si sentono il biglietto per Roma, faranno senz’altro convergere voti sui candidati di Liberi e uguali».
Qual è il grande problema della nostra provincia?
«È molto importante risolvere la questione del traffico. Da anni si mette in evidenza il problema, ma ci rispondono che è Roma ad impedire una soluzione. Bisogna aumentare il pedaggio per dare un maggiore equilibrio a questi passaggi. Abbiamo un grande problema con inquinamento acustico e atmosferico. Oggi il transito lungo il Brennero costa meno rispetto ad altri valichi alpini, motivo per cui in molti optano per questa via. Spostare l’autostrada in un altro territorio non è la soluzione. Aumentare il pedaggio comporterebbe una riduzione di 800 mila tir sui 2,5 milioni complessivi. La deviazione è un progetto che richiederebbe molti anni. Stiamo pagando con la nostra salute e bisogna trovare una soluzione immediata».
Vuole dire che l’Svp si sta lavando le mani?
«Non è accettabile la posizione della Svp che dice di non aver le competenze ma che le ha Roma. Una riduzione dei transiti comporterebbe una riduzione dei guadagni. Ci sono interessi economici. Bisogna capire se sono prioritari gli introiti della casse o la salute dei cittadini. Non può essere che l’Svp continua a portare a casa competenze e poi quando serve fare qualcosa dicono che Roma non ci sta. Non basta mandare una lettera dell’assessore competente al ministro».
Obbligo del vaccino sì o no?
«La scelta è del singolo che deve essere libero di scegliere. Questo governo della salute dei cittadini se ne frega. Dove bisogna prevenire per legge, come per l’inquinamento, si nasconde e poi impone i vaccini. Non ci si può inventare la salute con delle imposizioni simili. Bisogna fare una campagna di prevenzione e lasciare il cittadino libero di scegliere».
Che dire della sanità altoatesina? Responsabilità della proporzionale?
«In Alto Adige ci stiamo avvicinando ad un servizio sanitario di classi. Il povero non può avere lo stesso servizio del ricco. Per una cura bisogna aspettare 3 mesi, se pago ce l’ho in 3 giorni. La proporzionale in materia sanitaria deve essere rivista. Deve essere più dinamica in modo da rispondere alle sfide e garantire un servizio di qualità. Non può essere uno status quo».