Bonazza: «Europa, cittadini traditi Troppi criminali, paure giustificate»
Il consigliere di Casapound: «No alla svendita dei monumenti»
Andrea Bonazza, sotto la sua guida ha portato per la prima volta in Italia Casapound in un consiglio comunale. In vista del 4 marzo è candidato nel collegio Bolzano Bassa-Atesina.
Quale sarà la prima cosa che farà, una volta arrivato in Parlamento?
«Anzitutto andare ai Beni culturali e stracciare l’accordo Bondi Svp, quello che ha svenduto i monumenti altoatesini. Di questioni da risolvere ce ne sono altre, come la proporzionale e lo statuto di autonomia».
Quali sono, secondo lei, i problemi maggiori dell’Italia di oggi?
«Le questioni sono molte e legate tutte all’Unione europea. Oggi il problema più grande è quello della sicurezza. Inoltre con l’immigrazione, il disastro del sistema di accoglienza e la depenalizzazione dei reati c’è un aumento di criminalità. Abbiamo gente che non conosce le regole civiche della società occidentale».
Non vi sembra di essere un po’ populisti?
«Il populismo oggi è la vox populi che si fa sentire nella politica. In tutta Europa i popoli si sentono traditi da Bruxelles e dai loro politicanti. La paura del diverso è un dato di fatto. Il popolo lo teme quanto esce di casa, quando si trova nei quartieri popolari, quando subisce prepotenze. E non è legata al fatto di ascoltare determinati movimenti di destra o secessionisti. Una questione che alcuni fanno finta di non vedere, altri di risolvere. Uno dei problemi maggiori che vivono gli stati europei è che hanno perso il contatto con la loro identità e la loro cultura».
C’è speranza e intenzione di dialogare con la destra tedesca sudtirolese in funzione anti-immigrazione e di difesa dell’identità?
«Non so che visione ha la gente di Causapound. Noi dialoghiamo con tutti quelli che sono aperti al confronto con noi. Ci sediamo al tavolo con tutti, sia con la destra tedesca che con il centro sinistra, qualora gli venisse in mente di risolvere il problema dell’immigrazione e della sicurezza. Sono gli altri ad avere pregiudizi nei nostri confronti e a precludere la possibilità di dialogo».
Cosa significa per Casapound rispettare le regole della democrazia quando l’ideale al quale si rifanno ne ha invece ripudiato l’essenza?
«Noi non disdegniamo la democrazia, quanto piuttosto ciò che tale concetto è diventato oggi. Ormai ci troviamo in un sistema democratico dove chi comanda è l’Unione europea. Nei nostri riferimenti culturali abbiamo anche Mazzini, abbiamo persone che hanno combattuto per la Costituzione, che hanno fatto il Risorgimento italiano».