Vertici Itas, il conflitto d’interessi è il tema caldo
Incontro di Girardi con un gruppo di delegati. Dubbi anche su Consoli, ex agente
BOLZANO
Il conflitto di interesse pare essere la cifra di questa «campagna elettorale» per la nomina dei nuovi vertici Itas. Ieri un nucleo ristretto di delegati ha incontrato l’avvocato Andrea Girardi, a capo di una delle due cordate in lizza. Ma i delegati hanno bisogno di una svolta etica nella vicenda, iniziata con il terremo giudiziario 2017. Quindi la partita è aperta. Oggi il presidente Fabrizio Lorenz e il suo vice Giuseppe Consoli si confronteranno con il gruppo agenti, sotto la guida di Massimo Binini. Come scriveva il consigliere della Lega Nord Maurizio Fugatti in un’interrogazione dello scorso aprile Girardi «risulta essere stato dal 2013 al 2014 presidente dell’Organismo di vigilanza ex D.lgs 231/2001 di Itas Mutua, dal 2012 al 2014 presidente del Comitato di controllo del Gruppo Itas, dal 2012 al 2014 membro consiglio d’amministrazione di Itas Vita Spa». Inoltre, sempre la stessa interrogazione diceva che Girardi «risulterebbe essere oggi consulente per il Gruppo Itas in diversi contenziosi importanti». Da una parte quindi il capo della «cordata partita dal basso» aveva ruoli in Itas in anni chiave, dall’altra continua a fornire consulenza a Itas. Un’altra questione aperta è quella del vicepresidente Consoli, ex agente. Per Binini non è più agente e perciò legittimato ad essere numero due nel cda di Itas. Ma gli agenti hanno dubbi, legati alle sue precedenti agenzie. Il conflitto d’interesse sembra molto presente: da vedere se le riforme statutarie ora sotto esame da parte dell’Ivass saranno in grado di imprimere una svolta. Forse la semplice introduzione della figura dell’amministratore delegato potrà suggerire atteggiamenti più trasparenti.