Corriere dell'Alto Adige

Vertici Itas, il conflitto d’interessi è il tema caldo

Incontro di Girardi con un gruppo di delegati. Dubbi anche su Consoli, ex agente

- Enrico Orfano

BOLZANO

Il conflitto di interesse pare essere la cifra di questa «campagna elettorale» per la nomina dei nuovi vertici Itas. Ieri un nucleo ristretto di delegati ha incontrato l’avvocato Andrea Girardi, a capo di una delle due cordate in lizza. Ma i delegati hanno bisogno di una svolta etica nella vicenda, iniziata con il terremo giudiziari­o 2017. Quindi la partita è aperta. Oggi il presidente Fabrizio Lorenz e il suo vice Giuseppe Consoli si confronter­anno con il gruppo agenti, sotto la guida di Massimo Binini. Come scriveva il consiglier­e della Lega Nord Maurizio Fugatti in un’interrogaz­ione dello scorso aprile Girardi «risulta essere stato dal 2013 al 2014 presidente dell’Organismo di vigilanza ex D.lgs 231/2001 di Itas Mutua, dal 2012 al 2014 presidente del Comitato di controllo del Gruppo Itas, dal 2012 al 2014 membro consiglio d’amministra­zione di Itas Vita Spa». Inoltre, sempre la stessa interrogaz­ione diceva che Girardi «risultereb­be essere oggi consulente per il Gruppo Itas in diversi contenzios­i importanti». Da una parte quindi il capo della «cordata partita dal basso» aveva ruoli in Itas in anni chiave, dall’altra continua a fornire consulenza a Itas. Un’altra questione aperta è quella del vicepresid­ente Consoli, ex agente. Per Binini non è più agente e perciò legittimat­o ad essere numero due nel cda di Itas. Ma gli agenti hanno dubbi, legati alle sue precedenti agenzie. Il conflitto d’interesse sembra molto presente: da vedere se le riforme statutarie ora sotto esame da parte dell’Ivass saranno in grado di imprimere una svolta. Forse la semplice introduzio­ne della figura dell’amministra­tore delegato potrà suggerire atteggiame­nti più trasparent­i.

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Contesa La sede Itas

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