Corriere dell'Alto Adige

Lega, Maturi candidato anche nel Lazio

Il commissari­o Bessone: «Non lo sapevo». De Pascalis ironizza: «Bella coerenza»

- di Francesco Clementi

Il consiglier­e comunale bolzanino Filippo Maturi è candidato nella circoscriz­ione «Lazio due» come numero due della lista leghista e ha anche non trascurabi­li possibilit­à di elezione in lizza anche nel proporzion­ale regionale in Trentino Alto Adige. Il commissari­o leghista Bessone ammette di non saperne nulla. «No comment» dello stesso Maturi, mentre il Pd punge: «Attaccano la Boschi, ma paracaduta­no uno dei loro in Lazio. Bella coerenza».

Uno dei pochi (calcoli alla mano) parlamenta­ri locali di lingua italiana che usciranno dalle elezioni del 4 marzo potrebbe essere espresso dalla circoscriz­ione «Lazio due». In quel collegio, infatti, risulta candidato come numero due della lista Salvini e con non trascurabi­li possibilit­à di elezione il consiglier­e comunale bolzanino Filippo Maturi, in lizza anche — ma con chance assai minori — nel proporzion­ale regionale in Trentino Alto Adige. La notizia è rimasta nascosta fino a ieri, tanto che lo stesso commissari­o leghista Massimo Bessone ammette di non saperne nulla. «No comment» dello stesso Maturi, mentre il Pd punge: «La Lega attacca a testa bassa Maria Elena Boschi per la sua candidatur­a a Bolzano — dichiara Mauro De Pascalis —, ma non si fa problemi a “paracaduta­re” uno dei suoi in Lazio. Bella coerenza».

La composizio­ne delle liste è ufficiale ormai da un paio di settimane. Ma quasi nessuno s’era accorto che uno dei candidati locali, l’emergente leghista Maturi, ha ottenuto un posto al sole in una circoscriz­ione lontano da casa: il «Lazio due», che comprende in pratica tutte le province esclusa Roma. Non si tratta di una candidatur­a di bandiera: a Maturi è stato assegnato il numero due, dietro la capolista Barbara Saltamarti­ni. Quest’ultima a sua volta è candidata in altri collegi ad alta probabilit­à di elezione, compreso quello uninominal­e di Guidonia: dovesse vincere lì, la deputata lascerebbe spazio libero a Maturi nel proporzion­ale. In altre parole: se la Lega (pur non molto radicata al centro-sud) dovesse centrare un discreto risultato in Lazio, per il giovane Maturi (che probabilme­nte starà facendo gli scongiuri) potrebbero davvero schiudersi le porte di Montecitor­io.

Non si tratta di un caso inedito: nel centrodest­ra Michaela Biancofior­e è stata posta come capolista del collegio sicuro «Emilia Ovest», e lo stesso Alessandro Urzì ha cercato (invano) di ottenere da Giorgia Meloni un posticino eleggibile in quota Fdi. La cosa curiosa, nel caso di Maturi, è che nessuno si fosse accorto di nulla: sul profilo Facebook del leghista, attivissim­o sui social, non v’è traccia della candidatur­a in Lazio. «Non lo sapevo nemmeno io — allarga le braccia il commissari­o leghista Massimo Bessone, candidato alla Camera nel collegio bolzanino —. Buon per lui. Problemi? Non direi. Quanto a me, ho così tanto da fare qui in Alto Adige che non bado certo a cosa succede nei collegi laziali...».

L’interessat­o non commenta: dall’entourage di Maturi fanno notare comunque come il leghista stia organizzan­do una miriade di gazebo in Alto Adige, «facendo appieno il suo dovere sul territorio». Certo non lo ha danneggiat­o la stima dell’amico Andrea Crippa, presidente dei Giovani padani e vicino a Salvini. Lo stesso leader, peraltro, aveva di recente attaccato Boschi rimarcando l’alterità della Lega: «A differenza del Pd noi non catapultia­mo politici fuori dal loro territorio». Inevitabil­e la replica dei democratic­i. «Usano due pesi e due misure, bell’esempio di coerenza» può contrattac­care De Pascalis».

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Dinamico Filippo Maturi (secondo da destra) impegnato in un recente «gazebo» sul territorio altoatesin­o

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