Pardolesi: «Risolleviamo la società con cristianità e dottrina sociale»
Popolo della Famiglia: valori tradizionali, ma sempre attuali
Silvia Pardolesi, moglie di Mario Adinolfi leader nazionale del Popolo della Famiglia, è una storica dell’arte, ha una figlia di otto anni ed è candidata nel collegio di Merano per la Camera. Il suo movimento è nato nel 2016 e si presenta per la prima volta alle elezioni. Si ispira alla tradizione cristiana e alla dottrina sociale della chiesa.
Pardolesi, una riedizione della Dc?
«Non proprio. Il momento storico è diverso anche se i principi sono quelli ma noi siamo un movimento laico che vuole raccogliere tutti coloro che si riconoscono in questi principi».
Qual è la vostra collocazione nell’arco costituzionale?
«Non vorremmo etichette, perché ci definiamo “altro” rispetto a destra e sinistra, ma certamente non siamo vicini a LeU. Direi che siamo prevalentemente di centrodestra».
Altri puntano sulla famiglia. Perché scegliere voi?
«Noi abbiamo sempre avuto la famiglia al centro dei nostri programmi e i nostri Family Day lo hanno dimostrato. Altre forze politiche del Parlamento, che erano con noi a quelle manifestazioni, poi in concreto non hanno fatto nulla per ostacolare la legge Cirinnà e per questo ne abbiamo preso le distanze».
La famiglia è il fulcro del vostro progetto. Non è un progetto monotematico?
«Non penso. La famiglia è il nucleo centrale della società e da essa si sviluppa il nostro sistema sociale. Pensare alla famiglia significa pensare alla società in tutti i sensi».
Lei è «paracadutata» in questo territorio un po’ come Maria Elena Boschi. Cosa conosce di questa realtà?
«Non vorrei rispondere con una dichiarazione di amore incondizionato come fa la Boschi, ma certamente conosco e apprezzo il vostro territorio e verrò a fare campagna elettorale nelle prossime settimane per essere ancora più vicina alla popolazione».
Cosa pensa delle coppie omosessuali che voglio avere figli?
«Le coppie omosessuali hanno diritto alla loro vita alla luce del sole e senza condizionamenti. Quando si tratta di figli per noi il discorso è diverso perché la famiglia sia sul piano costituzionale che religioso è fatta da una coppia eterosessuale, un padre e una madre. Avere figli per le coppie omosessuali significherebbe per esempio ricorrere all’utero in affitto che per noi è un modo di sfruttare donne in stato di bisogno che non va assolutamente incentivato».
Perché Emma Bonino è un vostro bersaglio?
«Per il suo passato di donna che ha favorito in tutti i modi l’aborto per poi oggi venire a dire che abbiamo bisogno di aumentare il tasso di natalità».