SKATEPARK, LUGANO INSEGNA
Le recenti polemiche che hanno investito lo skatepark situato sui prati del Talvera esibiscono un tratto curioso. Sembra infatti che il dubbio principale concerna la sua stessa definizione: ci troviamo difronte a un mero impianto sportivo oppure a un luogo di aggregazione sui generis? Approfondendo un po’ la questione — osservando cioè cosa accade nei grandi centri nei quali la cultura degli skaters è più diffusa — diventa evidente come alla pratica di chi compie le evoluzioni sulla «tavola» si accompagni un vero e proprio modo di vivere. Gli skaters — ricopio una delle tante possibili descrizioni che li riguardano — «indossano felpe e pantaloni larghi, scarpe da ginnastica con suole di gomma che aderiscono bene e portano quasi sempre cappelli con la visiera. Sulle loro magliette c’è spesso un logo o una scritta: Skate and destroy, skate or die, skateboarding is not a crime». Certamente un fenomeno sociale articolato, più che un semplice sport. La questione allora si radicalizza: è interesse collettivo che la natura di un luogo del genere venga preservata, oppure — per ottemperare alle esigenze di sicurezza che secondo l’assessora Lorenzini, ma anche per i suoi frequentatori, sono diventate urgenti — occorre ridisegnarne in profondità la destinazione d’uso, trasformando per l’appunto lo skatepark in una specie di palestra a cielo aperto? È significativo che un membro del consiglio comunale da sempre vicino alla cultura degli skaters, e per di più appartenente allo stesso partito dell’assessora, vale a dire Tobias Planer, non abbia gradito troppo l’interpretazione restrittiva della collega: «Il Platza va trattato come un luogo importante di aggregazione, non come una palestra di squash, dove giochi mezz’ora e poi vai a casa». Forse, per risolvere l’impasse, non sarebbe male guardarsi un po’ attorno. Nella vicina Svizzera, per l’esattezza a Lugano, esiste un parco grande oltre 500 metri quadrati, teatro di gare, ma anche di eventi, concerti e di tutto ciò che ruota intorno alla cultura skate. Inaugurata nel 2002, la struttura è stata creata in collaborazione con gli utenti locali e ogni anno vi transitano circa 30.000 persone. Tra le prime recensioni del posto pescate su Tripadvisor si legge: «Mio figlio di 6 anni ci va spesso in mia compagnia. Devo dire che trovo sempre il posto accogliente, pulito e piacevole. I ragazzi che si allenano hanno tanto rispetto anche per i più piccoli e questo fa loro onore. Un grazie al comune di Lugano per la continua cura di tutte queste strutture».