La mozione anti-bivacchi non passa
Scintille in Consiglio, Forest rifiuta le modifiche chieste dalla Svp
In consiglio comunale si è andati molto vicini a un voto «bipartisan» per provare a rafforzare l’ordinanza antibivacchi (già firmata a suo tempo dal sindaco Renzo Caramaschi) e dare un segnale d’ordine in zona stazione. Ma alla fine l’intesa è sfumata, tra accuse reciproche.
A presentare la mozione il gruppo di centrodestra Uniti per Bolzano (primo firmatario Alessandro Forest). Il testo, traendo spunto dagli ultimi fatti di cronaca nera, chiedeva alla giunta comunale e al sindaco in prima persona di impegnarsi in modo concreto al fine di garantire un’adeguata applicazione dell’ordinanza anti-bivacchi. La trattativa ha portato a un‘interruzione dei lavori di oltre 50 minuti. Concitata la discussione all’interno della Svp, con una parte della Stella alpina decisa a sostenere l’iniziativa. Al termine dei conciliabili, il sindaco tornava in aula con un emendamento nel quale si chiedeva alla giunta di «continuare ad adoperarsi presso le autorità pubbliche al fine di porre un freno agli episodi di violenza e malaffare».
Se i proponenti avessero accettato la «limatura» del testo, la mozione sarebbe passata (con qualche mal di pancia dei verdi). Ma Forest si è irrigidito, chiedendo di mettere ai voti la mozione nella versione originale, e inesorabile è giunta la bocciatura. «Sono esterrefatto — lamenta Gabriele Giovannetti —. L’emendamento proposto dalla maggioranza era un attacco alle forze dell’ordine: si chiedeva al Questore, come fosse un dipendente del Comune di venire a riferire in consiglio». Opposti i rilievi in maggioranza. «Le rigidità della destra hanno impedito di votare un testo ragionevole» ribatte Sandro Repetto.