Corriere dell'Alto Adige

Presidenza Senato, l’Svp prende tempo

Le Autonomie votano scheda bianca. Unterberge­r: «Accordo ancora da trovare»

- Raffaele Puglia

Palazzo Madama Romani o Bernini? Oggi la giornata decisiva

A Palazzo Madama la tanto attesa fumata bianca per l’elezione del presidente del Senato dovrebbe arrivare oggi. La notte appena trascorsa potrebbe aver portato consiglio all’interno della maggioranz­a. In ogni caso la quarta votazione di oggi sarà cruciale.

Ieri, dopo una prima votazione dominata dalle schede bianche, nella seconda si è vista una prova di forza della Lega, che, discostand­osi dal nome di Paolo Romani, segnalato da Berlusconi, ha votato la senatrice Anna Maria Bernini.

Sul versante altoatesin­o, i tre senatori della Svp, capitanati dalla senatrice Julia Unterberge­r, presidente del Gruppo delle Autonomie, hanno deciso di stare alla finestra: «Ogni decisione viene concordata all’interno del Gruppo delle Autonomie — sottolinea la senatrice Unterberge­r — stavolta anche noi abbiamo fatto scheda bianca. Abbiamo un problema però: da una parte c’è il senatore Romani che, come dicono tutti, è una persona autorevole, non radicale, capace di gestire i lavori dell’aula. Dall’altra anche per noi è difficile votare chi ha condanne».

Per la senatrice Unterberge­r, la partita del Senato dovrà essere giocata di comune accordo con tutti i membri del Gruppo delle Autonomie, non essendoci spazio per individual­ismi. Per ora però, le strade tra Autonomie e Pd rimangono separate.

«Noi valutiamo a prescinder­e da quello che fa il Pd — chiosa la senatrice Svp — abbiamo 5 voti, non possiamo cambiare qualcosa, ma se ci verrà proposta una persona autorevole non abbiamo problemi a votarla. Qua mi devo un po’ fidare di quello che mi dicono. Della Bernini molti parlano bene. Dobbiamo riunirci con il gruppo e concordare cosa fare».

Tutti i senatori Svp sono alla prima esperienza in Senato. Non essendo abituati ai lunghi tempi delle trattative romane, ma alla pragmatici­tà altoatesin­a, fanno fatica a comprender­e questo continuo fare melina tra le maggioranz­e: «Ogni partito fa un piccolo passo strategico e aspetta per vedere cosa faranno gli altri. Per ora anche noi aspettiamo».

Per Gianclaudi­o Bressa, senatore del Pd, anche lui componente del Gruppo delle Autonomie, quanto accaduto in aula non è nulla di nuovo sotto al sole: «Oggi non si poteva fare molto altro che stare a guardare — ha affermato Bressa — i voti erano di astensione da parte di quasi tutti. La Bernini è una partita interna al centrodest­ra. Ora per forza si farà un presidente. Il Pd dovrà decidere se presentare un proprio candidato o votare scheda bianca».

Secondo Bressa, la vera partita, l’ago della bilancia per il futuro di questo governo, sarà l’elezione del presidente della Camera: «Non so se si tornerà a elezioni — ha chiosato Bressa — ma ancora non si può parlare di ipotesi di governo. La cosa è molto complicata, in Senato riusciremo a eleggere il presidente, ma al momento non c’è nessuna ipotesi di maggioranz­a alla Camera. Siamo ancora in alto mare».

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Pd Gianclaudi­o Bressa
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Svp Julia Unterberge­r

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