Morto Francesco Tono. «Un musicista libero»
Duzzi: persona di grande cultura. Maffei: amava i valori. Sticcotti: un uomo buono
Lutto nel mondo della musica per l’improvvisa scomparsa di Francesco Tono, settant’anni anni, (nella foto) interprete e cantautore, stroncato da un infarto. Il suo genere preferito era il country. Fu anche direttore del Lido.Gli amici ricordano: «Era musicista libero».
Polivalente Dalle melodie country agli indiani americani, ma anche un lavoro da direttore del Lido
Il mondo della musica e della cultura piange Francesco Tono, 70 anni, interprete e cantautore morto lunedì sera di infarto. A darne il triste annuncio ieri su Facebook è stato Dado Duzzi, suo caro amico.
Tono era un musicista affermato e molto conosciuto a Bolzano, aveva studiato per cinque anni Scuola di chitarra al Conservatorio e sette anni di pianoforte in una scuola privata. Ma non era conosciuto solo per la sua musica, era stato per anni direttore del Lido di Bolzano memorabile anche per i suoi concerti in terrazza con cui allietava i clienti della struttura balneare. Si era occupato anche di cinema, spettacolo e televisione.
«Per me è stato un fulmine a ciel sereno — racconta Dado Duzzi — lo avevo visto giovedì scorso perché eravamo stati fuori a cena insieme anche un altro nostro amico musicista. Era venuto a Bolzano apposta perché da anni ormai viveva a Conegliano Veneto. Eravamo usciti dal ristorante per ultimi, verso mezzanotte. Ci siamo abbracciati, non avrei mai immaginato che quello sarebbe stato il nostro ultimo abbraccio. Stava benissimo e poi ieri sera (lunedì ndr) mi è ar- rivata la telefonata di sua moglie. Disperata, mi ha detto che Francesco non c’era più, un infarto se lo era portato via. Era una bellissima persona, me lo ricordo sempre sorr i dente, con questi capell i lunghi. Era appassionato di Tex Willer su cui faceva anche delle conferenze».
Lo ricorda anche un altro musicista bolzanino, Andrea Maffei con cui Tono aveva collaborato: «Mi ricordo che il nostro primo contatto è stato collegato alla nostra passione anarchica. Lui mi disse che era anarchico ma anche catto- lico. Io lo accettai perché il bello dell’anarchia è l’accettazione della diversità. Con il tempo però mi accorsi che si interessava più alla musica che alla politica. Era appassionato del mondo degli Indiani d’America e collaboravamo spesso in questo ambito della musica che piace molto anche a me. Come musicista era nella media, ma come persona era sicuramente di altissimo valore».
Nella sua carriera di attore è da ricordare anche la sua esperienza al Teatro Stabile e la sua tournee in cui aveva interpretato lo spettacolo «Qualcuno volò sul nido del cuculo» insieme a Antonio Salines sotto la regia di Marco Bernardi. Memorabile l’esperienza di alcuni concerti da «ex sessantottino» con Claudio Lolli. Il suo genere preferito era comunque il country e proprio per questo aveva partecipato nel 2012 al concerto i n me mo r i a d e l ca n t a n te country George McAnthony scomparso l’8 luglio 2011.
A d d o l o r a to anche Luca Sticcotti, su Facebook: «Insieme abbiamo re a l i z z a to tre spettacoli teatrali — scrive Sticcotti — ho fatto nell’occasione l’arrangiatore e perfino il rumorista. Francesco manifestava meticolosità e bontà d’animo. Con lui ho goduto di una libertà e di una spinta alla creatività che non ho mai più trovato con altri. Ci ritroveremo lassù, intanto lo rivedo ancora a fare il verso della civetta in Fiume Sand Creek».