Gli infermieri scioperano San Maurizio e distretti, prelievi del sangue sospesi
Nursing up, dura protesta: «Poco personale e contratti obsoleti». Urgenze garantite
Stop di 48 ore, e col weekend a cavallo di fatto fino a lunedì, per il servizio prelie- vi in tutta la provincia. Il motivo: lo sciopero nazionale, og- gi e domani, del personale sanitario del sindacato «Nursing up».
Settimana a ostacoli per gli utenti del servizio prelievi del San Maurizio di Bolzano e dei distretti della provincia.
Oggi e domani, infatti, infermieri e altri professionisti sanitari incroceranno le braccia e dunque, come fa sapere l’Azienda sanitaria in un comunicato, «non sarà possibile garantire il servizio di prelievo del sangue sia in ospedale che nei distretti. Verranno comunque garantite le prestazioni urgenti nonché tutti i servizi essenziali». Inoltre, nelle cliniche private convenzionate, come ad esempio la Marienklinik, il servizio funzionerà invece a pieno regime. Di fatto, però, poiché lo sciopero cade di giovedì e venerdì, per gli utenti del servizio pubblico se ne parlerà poi lunedì.
Lo sciopero è stato indetto dal sindacato «Nursing up» e vedrà i professionisti sanitari — 22 profili in totale — in stop per 48 ore a partire da oggi. Le motivazioni per cui infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia, di laboratorio, fisioterapisti si asterranno dal lavoro sono sostanzialmente due: da un lato, il sindacato denuncia una «carenza cronica» di personale, menzionando tra le altre alcune mancate sostituzioni di colleghi in fase di pensionamento nonché «scelte dirigenziali e di budget inadeguate». «È un’astensione senza precedenti — spiega il segretario locale Massimo Ribetto — perché non si è mai scioperato negli ultimi 30 anni per 48 ore di fila nella sanità pubblica».
In secondo luogo, «Nursing up» denuncia «il mancato riconoscimento di formazione, competenze, ruoli e autonomia decisionale», a causa di «contratti obsoleti e inadatti alle prerogative di cui sopra». I professionisti riuniti sotto la sigla parlano di «clima di lavoro insoddisfacente e di profonda demotivazione, abbandono precoce della professione e diminuzione dei giovani», tra le conseguenze delle criticità denunciate. «Ci battiamo per dare dignità alle professioni e contribuire al miglioramento dei servizi che la sanità pubblica deve garantire al cittadino», spiega il segretario Ribetto nella nota.
Nel febbraio scorso vi era stata un’altra protesta del sindacato a livello nazionale, alla quale avevano aderito anche i lavoratori dell’Azienda sanitaria altoatesina, sulla scia di motivazioni analoghe a quelle su cui si basa lo sciopero odierno.