De Bertolini: «Riforma giusta a tutela dei soggetti più deboli Chi ha figli deve curarsene»
«Le nuove sanzioni ripropongono la centralità del carcere». Un dato di fatto che, a sentire Andrea De Bertolini, pone un punto di criticità nel nuovo articolo 570 bis del codice penale che, pure, presenterebbe diversi elementi positivi. «Il provvedimento — commenta il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento — valorizza l’attenzione legislativa a tutela dei soggetti più deboli. Chi ha figli deve farsi sempre carico del loro mantenimento. Una responsabilità che viene richiamata anche per le coppie di fatto, in armonia con le nuove unioni civili». Qualche dubbio, appunto, pare emergere dal richiamo al carcere che diviene prospettiva fondata in presenza di più condanne. «Viene da chiedersi — riprende l’avvocato De Bertolini — se non vi possano essere altre sanzioni più efficaci, nel campo delle pene alternative e che non riportino sempre alla centralità della detenzione come strumento, con tutti gli interrogativi sulla sua effettiva natura rieducativa e non afflittiva». E rispetto al rischio, paventato da alcune associazioni di tutela dei genitori separati, che il nuovo quadro normativo possa condurre a un aumento della conflittualità, De Bertolini si mostra prudente. «Il rischio di strumentalizzazione non può essere escluso — rileva il professionista — ma quando si esplicita una violazione manifesta è chiaro che ci deve essere una sanzione». In ogni modo, per contenere la conflittualità, è attivo il servizio pubblico gratuito di mediazione familiare nelle diverse comunità di valle, rivolto alle coppie in crisi con figli. Per la Provincia trentina i punti informativi sono attivi nei tribunali di Trento in largo Pigarelli 1 (sportello il giovedì dalle 10.30 alle 12.30 - telefono 0461200111 e 0461200430) e di Rovereto in corso Rosmini 65 (mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 - telefono 0464451511). Per la Provincia altoatesina il riferimento è lo 0471266110, numero dell’Asdi in via Diaz a Bolzano.
«Rispetto alla prigione per chi ha sbagliato sono forse più efficaci le misure alternative»