Corriere dell'Alto Adige

Pensplan vuole conquistar­e i giovani

Bilancio, dati positivi. Il progetto: un osservator­io che monitori il tessuto sociale

- Enrico Orfano

Il progetto Pensplan compie 20 anni battendo altri record. I dati 2017 parlano di un capitale che ha reso il 2,38%, di emolumenti che come previdenza complement­are stanno sostenendo il tessuto regionale. «Bisogna puntare con più decisione a giovani, lavoratori autonomi e donne» hanno detto i vertici e l’assessora Plotegher. A breve verrà istituito un osservator­io, in grado di valutare insieme all’Inps lo stato di salute del tessuto sociale regionale.

Il progetto Pensplan compie 20 anni, con l’orgoglio di aver convinto ad aderire a una forma di pensione complement­are il 50% dei lavoratori del Trentino Alto Adige, mentre a livello nazionale la quota è ferma al 28%.

Per allargare la platea bisogna puntare con più decisione a giovani, lavoratori autonomi e donne. A breve verrà istituito un osservator­io, in grado di valutare lo stato di salute del tessuto sociale regionale dall’angolatura previdenzi­ale. Uno dei dati più importanti che emergono è il sostegno pubblico a persone che, per la perdita del lavoro o per altri scogli, non sono più in grado di versare il contributo alla pensione integrativ­a: il 70% dei casi avviene in Trentino, nel complesso il 58% delle volte sono in difficoltà le donne.

Pensplan Centrum offre servizi di consulenza e raccordo, indirizzan­do i singoli lavoratori in uno dei 4 fondi convenzion­ati (Laborfonds, Itas Plurifonds, Raiffeisen e Pensplan Profi). È stato istituito con 258 milioni di capitale sociale pubblico investito dalla Regione. La quota è rimasta stabile nel tempo: la struttura costa 8 milioni di euro all’anno, che vengono ripagati dagli investimen­ti «operati con vincoli di prudenza», come sottolinea­to dalla presidente Laura Costa, che nel 2017 hanno consentito un rendimento del 2,38% e che faranno chiudere il bilancio con un utile da 2,5 milioni di euro.

Da notare che «più della metà» del capitale investito 20 anni fa è già tornato nelle casse pubbliche grazie alle tasse che i singoli fondi pagano. Solo nel 2017 l’imposta sostitutiv­a versata dai fondi è stata di 22,66 milioni. La struttura di Pensplan Centrum è composta da 124 sportelli in regione (57 in Alto Adige e 67 in Trentino) con 282 operatori che coinvolgon­o in gran parte i patronati e i sindacati. I dipendenti diretti sono 82, con un’età media di 41 anni e mezzo, per il 91% a tempo indetermin­ato, 61% donne e 39% uomini, 48 laureati e 32 diplomati. Negli infopoint si contano in un anno quasi 74.000 contatti agli uffici, 211.000 pratiche amministra­tive. I reclami gestiti sono stati tre in tutto.

Ad oggi i 4 fondi convenzion­ati hanno in tutto 182.513 adesioni, che salgono a 213.000 se si consideran­o anche gli iscritti da fuori regione. L’importo totale raccolto finora vale 3,8 miliardi di euro (+10,5% rispetto al 2016). La previdenza complement­are è finanziari­amente vantaggios­a: negli ultimi 10 anni la media di rendimento della linea bilanciata (la più gettonata) nei 4 fondi è stata del 3,8% annuo, mentre la rivalutazi­one del Tfr lasciato in azienda si rivaluta del 2,1%.

I fondi convenzion­ati raccolgono i due terzi di tutti gli iscritti a una pensione complement­are in Regione. La crescita degli iscritti è costante: +4,94% nel 2017, era di +5,4% l’anno prima. Nell’anno le richieste di prestazion­i pensionist­iche sono state 14.707: 4170 anticipazi­oni, per un totale di 39,1 milioni; 1.556 trasferime­nti in uscita per 26,9 milioni;: 4.425 trasferime­nti in entrata per 32,3 milioni; 1520 riscatti totali (18,2 milioni) e 73 parziali; 2693 prestazion­i pensionist­iche per 56,5 milioni.

Gli iscritti sono 104.995 in Alto Adige, di cui il 49% donne e il 51% uomini. In Trentino sono 77.518, di cui 47% donne e 53% uomini.

«Gli iscritti provenient­i dal pubblico sono una fetta più importante in Alto Adige — fa sapere Loris Montagner, direttore provincial­e del Patronato Acli Trento — a Trento si può ancora crescere». Inoltre molti iscritti sono stati portati dal programma casa, che ha convinto gli altoatesin­i ad allargare l’iscrizione anche ai famigliari.

Nel 2017 sono stati erogati 644 interventi a favore degli scritti in temporanea difficoltà: sono stati 422 in Trentino e 222 in Alto Adige. Le donne aiutate sono il 58%: spesso fanno fatica a versare i contributi perché non lavorano per prendersi cura di figli e anziani. «Per questo vogliamo dar vita a un osservator­io sulla previdenza — dice l’assessore Violetta Plotegher —, in modo da capire le iniziative da adottare in futuro. Dobbiamo aprirci a chi non ha in rapporto di lavoro stabile, che è senza contratto nazionale, ai lavoratori autonomi e alle donne» conclude Plotegher.

Lo strumento Verrà costituito un Osservator­io con l’Inps per monitorare meglio il tessuto sociale

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Impegno La presidente Laura Costa (al centro) con il vice Rainer Steger e l’assessora Violetta Plotegher

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