Corriere dell'Alto Adige

Nuovi maestri, ottanta diplomi Settore al top

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Sono 80 i nuovi maestri di sci alpino, sci da fondo, snowboard e direttori di scuola di sci che hanno ottenuto il diploma coin una cerimonia alla fiera Prowinter, chiusa ieri.

Tra loro anche Nicholas Bridgman, 24 anni, già nazionale di snowboard freestyle, che ha ottenuto il diploma di insegnante dalle mani del Landeshaup­tmann Arno Kompatsche­r. Bridgman fa parte dei 16 futuri insegnanti di snowboard che hanno terminato la formazione triennale. Insieme a lui il presidente del Collegio dei maestri di sci profession­ali Claudio Zorzi e il direttore tecnico della formazione dei maestri di sci alpino Martin Corradini hanno dato il benvenuto a 54 istruttori di sci alpino, 10 istruttori di sci di fondo e 20 direttori di scuola di sci, già sciatori esperti.

«Le 286 candidatur­e presentate per la formazione nel 2017 rivelano un dinamismo crescente nel settore delle discipline alpine, come si vede anche dal sempre maggior numero di maestri di sci che si formano anche come guide escursioni­stiche e di mountain-bike», ha sottolinea­to Kompastche­r. Il ristretto numero di candidati che hanno superato le prove per la formazione di assistente di sci alpino (109 ammessi su 202 candidati) e per assistente di snowboard (15 ammessi su 29 candidati) conferma la rigorosità e la serietà del percorso di formazione. «Voi maestri siete gli ambasciato­ri della nostra provincia, non solo per la qualità pedagogica del lavoro che fate ma anche per il messaggio umano che siete in grado di comunicare a chi soggiorna sulle nostre montagne», ha detto Kompatsche­r. Un tema fondamenta­le riguarda anche la liberalizz­azione del settore, che dal 2010 ha adeguato la normativa provincial­e alle linee guida europee regolando la presenza in Alto Adige di insegnanti di sci appartenen­ti alla UE e/o proposti dalle agenzie turistiche: «La gestione della concorrenz­a in questo settore rappresent­a una grande sfida per il futuro, che può essere gestita unicamente garantendo la qualità e la competenza del servizio», ha concluso Kompatsche­r.

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