Asili riservati, l’altolà del Pd
Soglie linguistiche, Tommasini stoppa la destra tedesca. Artioli: reazione tardiva
Monta la protesta per la campagna di Südtiroler Freiheit sugli asili e il vicepresidente della giunta Tommasini usa parole durissime nei confronti dei secessionisti. «É una provocazione vergognosa sulla pelle dei bambini. Spero che l’Svp non si metta ad inseguirli» dice l’assessore alla scuola italiana che però viene accusato dalla consigliera di Team Autonomie, Artioli di essersi mosso quando ormai è troppo tardi. «Pretendere di fissare delle quote per l’accesso alla scuola è una richiesta inapplicabile» sottolineano Fassa e Lorenzi, portavoce dei verdi bolzanini.
Cresce l’indignazione BOLZANO per la campagna pubblicitaria di Südtiroler Freiheit sugli asili e il vicepresidente della giunta Christian Tommasini usa parole durissime nei confronti dei secessionisti. «É una provocazione vergognosa sulla pelle dei bambini. Spero che l’Svp non si metta ad inseguirli» dice l’assessore alla scuola italiana che però viene accusato dalla consigliera di Team Autonomie, Elena Artioli di essersi mosso quando ormai è troppo tardi.
Il manifesto con il bimbo russo e la scritta «Precedenza ai bambini tedeschi negli asili tedeschi» sta facendo discutere su tutta la rete e da più parti fioccano reazioni indignate.
«Pretendere di fissare delle quote per l’accesso alla scuola è una richiesta inapplicabile che contrasta anche con la dichiarazione dei diritti dell’uomo» sottolineano Erica Fassa e Corinna Lorenzi, portavoce dei verdi bolzanini. «Invece di voler fare pulizia etnica negli asili bisognerebbe dare alle scuole più spazi, più personale e più risorse per sostenere l’apprendimento dei bambini» continuano le due esponenti verdi.
Anche il Pd punta i piedi e il vicepresidente della giunta Christian Tommasini bolla l’uscita dei secessionisti come volgare propaganda. «Fare campagna elettorale sulla pelle dei bambini è vergognoso. Queste liste di proscrizione ci portano indietro di anni,a i tempi più buoi del secolo scorso. Spero che l’Svp non si metta ad inseguire queste richieste» avverte Tommasini il quale annuncia di essere pronto a difendere «con le unghie e con i denti il diritto delle famiglie alla libera scelta» della scuola. «Un conto è cercare di distribuire i bambini ma non è possibile fare test d’ingresso o liste di proscrizione. Purtroppo queste richieste dimostrano come in Alto Adige vi sia ancora chi vuole farci tornare indietro e questo deve ricordarci che tutti gli sforzi fatti per sostenere il plurilinguismo non sono scontati ma vanno sempre difesi. Così come — conclude Tommasini — va difesa strenuamente anche la libertà di scelta».
Critica con i secessionisti anche Elena Artioli di Team Autonomie che però accusa il Pd di aver alzato la voce quando ormai la frittata è fatta. «Tommasini doveva battere i pugni sul tavolo molto prima e esigere rispetto dalla Svp. Ormai — accusa la consigliera — è troppo tardi. I buoi sono già scappati dalla stalla, l’Svp sta già inseguendo la destra tedesca». Anche Artioli considera inapplicabile la richiesta di mettere un tetto ai bambini italiani: «Vogliono fare il test di lingue? Del Dna? Ma siamo pazzi. Vogliamo tornare agli anni 70 quando mia madre doveva chiamare i carabinieri per farmi entrare all’asilo tedesco?» si domanda.
Fassa Limitare l’accesso alla scuola costituisce una violazione dei diritti umani Diciamo no alla pulizia etnica