«Genitori, ansia da bilinguismo Bolzano ha esigenze particolari»
Mazza: occorre la compresenza di più docenti delle due lingue
Il cartellone pubblicitario BOLZANO che chiede la priorità ai bambini tedeschi negli asili tedeschi, ha riacceso i riflettori sul tema tanto dibattuto della scuola bilingue. Un problema che, come spiega Aldo Mazza, esperto di didattica delle lingue, «deve essere preso sul serio dagli assessorati competenti. Se c’è questa domanda di bilinguismo, bisogna necessariamente trovare una soluzione alla situazione
attuale».
Dottor Mazza, perché questa corsa verso gli asili tedeschi?
«C’è una fortissima ansia da bilinguismo. C’è una forte paura da parte dei genitori di non riuscire a centrare l’obiettivo di un figlio bilingue con la sola offerta scolastica. L’ansia può anche essere una cattiva consigliera. Non trovo niente di sbagliato nel fatto di iscrivere i figli in un asilo dove viene insegnata principalmente l’altra lingua. Bisogna però pensare anche ad altre possibilità, ad altre strade per riuscire a formare giovani bilingui».
Secondo lei questa corsa verso le scuole tedesche è realmente un metodo efficace per imparare il tedesco?
«Su questo non si può procedere per opinioni. Dipende da caso a caso. Ogni bambino vive l’esperienza, anche da un punto di vista psicologico, in maniera diversa. L’efficacia della scelta cambia a seconda delle situazioni. La cosa certa è che in questo momento tutto avviene in maniera scoordinata. Tutto si basa sulla volontà del genitore. Per questo è necessario pensare ad una soluzione che tenga conto delle regole pedagogiche.
Quale sarebbe secondo lei un modello di scuola materna bilingue efficace?
«Bisogna pensare ad un’offerta di scuola materna dove non c’è una lingua dominante e dove i bambini possano imparare entrambe le lingue. Sicuramente la richiesta è più alta a Bolzano rispetto ai paesi limitrofi. Per questo penso che a Bolzano ci dovrebbe essere un’offerta che preveda l’insegnamento di più lingue nel medesimo asilo. Per fare questo però è necessaria la presenza di personale formato e altamente qualificato, anch’esso espressione di gruppi linguistici differenti. La scuola materna che immagino io vede quindi la compresenza di docenti delle due lingue insegnate. È importante che ci sia un percorso studiato e volto a fare imparare al bambino la seconda lingua».