Corriere dell'Alto Adige

Frode fiscale da 15 milioni Arrestato un commercian­te

Bolzanino finisce nei guai. La difesa: accuse tutte da provare

- di Luigi Ruggera

Un commercian­te bolzanino di 35 anni è stato arrestato con l’accusa di aver realizzato una maxi frode fiscale da 15 milioni di euro. A questa somma ammontereb­be infatti l’Iva evasa secondo i calcoli della Procura effettuati in fase d’indagine.

Il commercian­te secondo l’accusa avrebbe evaso l’Iva per ben 15 milioni di euro, nel corso di alcuni anni di attività commercial­e, attraverso il meccanismo della «frode carosello» e grazie alla complicità di una società cartiera. Il meccanismo fraudolent­o si basa su operazioni triangolar­i tra paesi membri della Comunità Europea e con l’introduzio­ne di una società, cosiddetta «missing trader», che fa da filtro. Per aggirare la normativa sul regime Iva degli acquisti intracomun­itari, il fornitore fattura la merce alla società cartiera italiana, in regime di non imponibili­tà Iva. La società interposta, cioè la «missing trader», acquista il bene e lo rivende applicando l’aliquota Iva ordinaria ma senza versarla: il suo unico scopo è creare fatture per operazioni inesistent­i. La titolarità di queste società viene spesso affidata a soggetti prestanome, e nel caso specifico si trattava addirittur­a di un pregiudica­to che si trova rinchiuso nel carcere di Rebibbia. Infine, la società italiana reale acquirente della merce, porta in detrazione l’Iva pagata e assolta sull’acquisto, creandosi un indebito credito Iva ed inoltre acquista il prodotto ad un prezzo più vantaggios­o. Nel caso del commercian­te bolzanino, che gestiva un’attività di vendita esclusivam­ente su internet, il giudice Emilio Schönsberg ha disposto la misura cautelare, ora revocata dal tribunale del riesame, ravvisando il pericolo di reiterazio­ne del reato, visto che continuava ad operare sul mercato. In dicembre erano stati acquistati prodotti elettronic­i (smartphone e tablet, poi rivenduti sottocosto) per una somma di ben 500mila euro. Il commercian­te respinge le accuse, spiegando di avere anzi perfino incaricato un commercial­ista di verificare che i fornitori ai quali si rivolgeva fossero in regola con il pagamento dell’Iva. L’avvocato difensore, Stefano D’Apolito, commenta: «Si tratta di accuse ancora tutte da provare. Il mio assistito è innocente, ed è finito suo malgrado in questo filone d’inchiesta di un’altra indagine romana». Il giudice Schönsberg ha comunque chiesto un sequestro preventivo di 20 milioni di euro, ma il commercian­te indagato non ha nemmeno una minima parte di questa somma. Nel frattempo gli arresti domiciliar­i sono stati revocati, ma il tribunale del riesame ha comunque disposto nei confronti del commercian­te il divieto di svolgere attività imprendito­riale.

 ??  ?? Palazzo di giustizia Il tribunale di Bolzano. A firmare l’ordine di custodia è stato il giudice Schönsberg
Palazzo di giustizia Il tribunale di Bolzano. A firmare l’ordine di custodia è stato il giudice Schönsberg

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy