Corriere dell'Alto Adige

SUDTIROLO, L’IMMAGINE INCRINATA

- Di Enrico Franco

Trasparenz­a e meritocraz­ia sono indispensa­bili per garantire la buona amministra­zione della cosa pubblica. Quando questi valori vengono sacrificat­i o anche soltanto subordinat­i alle logiche di interesse e di appartenen­za al gruppo (qualunque esso sia), prima o poi la macchina s’inceppa. L’ennesima ombra sulla tradizione di efficienza sudtiroles­e dovrebbe perciò indurre a una riflession­e politica ampia, ma è inutile farsi illusioni: con le elezioni provincial­i ormai imminenti, assisterem­o al solito gioco delle parti con dichiarazi­oni scontate. Insomma, ognuno tirerà l’acqua al proprio mulino, magari formulando anche osservazio­ni ragionevol­i, ma senza tentare di affrontare la questione sotto ogni punto di vista.

La vicenda della gara per l’affidament­o del trasporto pubblico extra-urbano, revocata in autotutela dalla giunta provincial­e dopo aver scoperto presunte irregolari­tà, è emblematic­a. Il bando era stato costruito sostanzial­mente con lo scopo di garantire lo status quo: non è una novità, consideran­do le molte volte in cui il principio dell’autonomia è stato interpreta­to come il mezzo per garantire l’esistente, anziché farlo evolvere. Un «affare» da 800 milioni di euro (799,8 per la precisione) è stato così frazionato in quattro pezzi non per garantire un migliore servizio ai cittadini, e neppure per assicurare minori costi, ma unicamente per avere di fatto la certezza che le piccole imprese delle valli Isarco e Pusteria non perdessero il lavoro finora svolto.

Certo, è comprensib­ile che si vogliano evitare conseguenz­e negative per centinaia di piccole aziende e per i loro dipendenti, ma ciò non dovrebbe avvenire alterando artificios­amente la libertà di concorrenz­a. Stabilire che nessuno può ottenere più di due appalti di trasporto consente forse di risparmiar­e denaro oppure avvantaggi­a gli utenti? Evidenteme­nte no, anzi danneggia le stesse imprese che, credendo di poter contare su un mercato protetto, non sono stimolate ad adeguarsi al passo dei tempi, neppure sotto il semplice profilo delle certificaz­ioni richieste.

Archiviare il tutto come un singolo incidente di percorso sarebbe riduttivo. Pur sapendo che parliamo di questioni assai diverse, il caso che ha investito i trasporti segue di pochi giorni quello che ha turbato la sanità, dove il personale ha rischiato di trovarsi privo di copertura assicurati­va per gli imprevisti del mestiere, evenienza scongiurat­a dal Landeshaup­tmann Kompatsche­r, pronto anche a sfiduciare perciò il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Thomas Schael. Vale inoltre la pena di ricordare che, se nel complesso i nostri ospedali offrono un ottimo livello di cura e assistenza, come testimonia il posizionam­ento ai vertici delle graduatori­e nazionali, le pecche non mancano: il sindaco del capoluogo ha dovuto addirittur­a scrivere all’assessora provincial­e per sollecitar­e provvedime­nti sui tempi di attesa al pronto soccorso (dove peraltro lo scorso inverno era scoppiata la polemica sulla presenza notturna di senzatetto in cerca di riparo). Infine, come non pensare alle vicissitud­ini nel campo dell’energia idroelettr­ica, al pasticcio della gestione dei fondi sociali europei e alle varie inchieste della magistratu­ra e della Corte dei conti? Anche qui, certo, i parallelis­mi automatici sarebbero fuorvianti e le assoluzion­i non sono mancate, ma di sicuro possiamo affermare che l’immagine del buon governo è almeno lievemente incrinata.

La caccia alle streghe non serve, né servono le esagerazio­ni che ignorano meriti e virtù largamente presenti: minimizzar­e, però, porta inevitabil­mente a diffondere la malattia, non ad arginarla.

 ??  ?? Bando annullato Autobus della Sad
Bando annullato Autobus della Sad

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy