Felicetti raddoppia grazie a Isa e Sparkasse
Il produttore di pasta costruisce una nuova azienda. In società la finanziaria della Curia con il 22% Nel pool di banche anche Volksbank, Raiffeisen e Iccrea. Confindustria: «Sostegno territoriale»
TRENTO Dietro alla partita del raddoppio del pastificio Felicetti in Val di Fiemme, annunciato a fine maggio dell’anno scorso, c’è un’operazione finanziaria che vede Isa entrare nel capitale (5 milioni) con il 22% e una linea di credito emessa da Sparkasse come capofila, per 23 milioni di euro. La cordata nel dettaglio è così composta: 50% Sparkasse, 20% Volksbank, 20% Raiffeisen e 10% Iccrea. Insomma: sul fronte bancario ci sono Bolzano, Roma ma non Trento, a testimonianza di una tendenza che si sta radicando.
«Il progetto è ambizioso — afferma il presidente Riccardo Felicetti — ma non lo affrontiamo da soli, sarebbe rischioso». L’idea dietro all’operazione conclusa ieri — che complessivamente vale 28 milioni — è di non ricorrere completamente al debito bancario per finanziare l’espansione. «Un passo innovativo — lo definisce il vicepresidente Stefano Felicetti — quello di aprire il capitale sociale a un’istituto esterno». Giorgio Franceschi, ad dell’Istituto atesino di sviluppo (con un portafoglio di investimenti pari a 160 milioni di euro), entrerà in cda.
Il primo passaggio è stato con Trentino sviluppo, che ha ceduto all’azienda un’area pubblica in località Ruaia a Molina di Fiemme che misura 16.500 metri quadrati. L’area verrà concessa a Felicetti, che così potrà investire senza il gravame dell’acquisto di terreno. A fronte della concessione del terreno, di un valore stimato di 2 milioni di euro, il pastificio si impegna a investire circa 28 milioni di euro. Lo storico stabilimento di Predazzo produce 20 milioni di chili di pasta all’anno, in 200 formati. Il fatturato 2017 è stato di 37 milioni (di cui il 50% all’estero, con un Ebitda dell’11,7%), per 69 addetti. A settembre inizieranno i lavori che dureranno 2 anni e mezzo circa. Gradualmente la produzione verrà raddoppiata per arrivare a un fatturato di circa 60 milioni entro il 2025, con un organico di circa 100 unità. Probabile, a quel punto, anche una quotazione in Borsa. Quanto alla pasta, il presidente ritiene di poter gradualmente concentrare a Predazzo il 100% della produzione biologica (che ora vale il 60% le totale) e il resto installarlo a Molina. La materia prima: grano 100% italiano da Sicilia, Puglia e Toscana, oltre al farro di Pusteria e Venosta.
Anche il fronte finanziario appare interessante. La «svolta culturale» dell’azienda che quest’anno compie 110 anni viene realizzata con la finanziaria della Curia Isa, l’advisor finanziario Kon, e il pool di Sparkasse. L’ad della banca, Nicola Calabrò, parla di «punto di equilibrio», con un rafforzamento patrimoniale che rende più sicuro il prestito. «Ci auguriamo di poter fare tante altre operazioni come queste» spera Calabrò. Franceschi ricorda che Isa ha interesse a partnership che durano nel tempo, capitali pazienti che non hanno fretta di realizzare, come accade spesso invece con il private equity. Negli impieghi in Trentino Sparkasse ha circa il 4%, a quota 775 milioni, +5%; la raccolta cresce dell’8% con 598 milioni, mentre il risparmio gestito va a +18%. Nel complesso la prima banca dell’Alto Adige ha attività per 9 miliardi e un utile 2017 di 14,4 milioni. Sparkasse è stata anche sponsor dell’ultima assemblea di Confindustria, nell’ottica di una penetrazione sempre più decisa in Trentino. Lo confermano le parole del direttore di Palazzo Stella Roberto Busato: «Ci congratuliamo con il Pastificio Felicetti per l’operazione di rafforzamento patrimoniale. Ci fa particolarmente piacere perché da tempo sollecitiamo le aziende ad intraprendere percorsi di crescita e, per supportarle al meglio, negli ultimi anni come Confindustria Trento ci siamo strutturati per assistere le imprese nell’accesso al credito. In questo caso abbiamo aiutato l’azienda, che seguivamo da tempo, nell’individuazione dell’advisor finanziario convenzionato con la nostra associazione, che ha poi reso possibile tutta l’operazione. Mi auguro che questa operazione sia di esempio per tutte le aziende trentine». Il riferimento è sia a Kon che a Sparkasse, con cui c’è un accordo di collaborazione, «perché le imprese hanno bisogno di riferimenti locali per il credito».