Corriere dell'Alto Adige

Credito cooperativ­o, Bankitalia spinge

Visco: «Riforma Bcc, autorizzaz­ioni in arrivo». Il governo valuta un decreto

- Enrico Orfano

«Nel nostro Paese deve proseguire l’impegno a rafforzare il sistema bancario, soprattutt­o nella componente degli istituti di minore dimensione». Così il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha parlato ieri all’assemblea Abi. Visco si riferisce in particolar­e alla riforma della Bcce ai «provvedime­nti autorizzat­ivi relativi ai nuovi gruppi bancari cooperativ­i». Niente tentenname­nti, quindi, anche se Lega e M5s hanno chiesto proroghe.

TRENTO «Nel nostro Paese deve proseguire l’impegno a rafforzare il sistema bancario, soprattutt­o nella componente degli istituti di minori dimensione». Così il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ieri all’assemblea Abi (associazio­ne bancaria italiana) a cui ha partecipat­o anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Il riferiment­o è in particolar­e alla riforma delle Bcc per cui «nelle prossime settimane saranno assunti dalle autorità di vigilanza i provvedime­nti autorizzat­ivi relativi ai nuovi gruppi bancari cooperativ­i». Quindi, niente tentenname­nti, anche se Lega e M5s hanno chiesto proroghe o revisioni della riforma. Dal canto suo però il governo sembra propenso a presentare velocement­e un decreto per una moratoria di sei mesi o più, proprio per bloccare l’iter.

Visco dedica un’ampia pagina allo stato della riforma, con un preambolo importante: «Per prevenire le crisi sono indispensa­bili buoni assetti di governo societario e la capacità di accedere al mercato dei capitali», punti cardine dell’autoriform­a. «La qualità della governance richiede competenze adeguate e un controllo rigoroso dei conflitti di interesse». «Il passaggio dalla banca che “sostiene il territorio” a quella “catturata dal territorio” è breve; esempi virtuosi di intermedia­ri bancari locali sono possibili, ma richiedono modelli organizzat­ivi di elevata qualità e valutazion­i creditizie accurate e prudenti; l’esperienza recente mostra che queste modalità operative possono essere raggiunte se la conoscenza del territorio si combina con l’utilizzo di appropriat­i strumenti quantitati­vi (come i sistemi di rating) e se si mantengono elevati livelli di produttivi­tà».

«Diverse forme di integrazio­ne possono sostenere il rafforzame­nto delle banche di piccola e media dimensione», «per gli intermedia­ri minori (le Bcc, ndr) tuttavia, le aggregazio­ni o la creazione di gruppi bancari restano lo strumento più efficace per innalzare l’efficienza e garantire

 Deve proseguire l’impegno a rafforzare il sistema bancario soprattutt­o nella componente degli istituti minori

La qualità della governance richiede competenze adeguate e un controllo rigoroso del conflitto d’interesse

Il percorso è durato due anni; il confronto fra vigilanza e future capogruppo al fine di predisporr­e le istanze è stato intenso

l’accesso al mercato per esigenze di ricapitali­zzazione».

Poi Visco fa uno specifico focus sulla riforma che «sta proseguend­o, come previsto dalla legge. Nelle prossime settimane saranno assunti dalle autorità di vigilanza i provvedime­nti autorizzat­ivi relativi ai nuovi gruppi bancari cooperativ­i. Entro 90 giorni dal rilascio delle autorizzaz­ioni le assemblee delle Bcc dovranno deliberare la modifica degli statuti e la firma del contratto di coesione, che discipline­rà i livelli di autonomia operativa delle singole banche mediante un sistema basato sulla valutazion­e dei rischi». Per mettere un freno a questo processo il governo quindi sarebbe intenziona­to a licenziare un decreto entro la fine di luglio, per non arrivare dopo l’ok di Bankitalia, nel bel mezzo dei 90 giorni «finali».

Secondo Visco «il percorso che ha portato alla definizion­e della riforma, ampiamente condiviso dalla categoria (compattezz­a che adesso, però, aumentando la consapevol­ezza, sembra meno forte, ndr) è durato quasi due anni. Il confronto tra le autorità di vigilanza e le future capogruppo, per predisporr­e le istanze, è stato intenso». «La riforma consente di preservare i valori della cooperazio­ne e della mutualità anche nel nuovo contesto regolament­are e di mercato — prosegue il governator­e rivolto a chi ha dubbi in questo senso, come ad esempio il governo gialloverd­e —. Per perseguire tali obiettivi le norme prevedono che le Bcc detengano la maggioranz­a del capitale delle capogruppo». Nei gruppi le Bcc potranno «far ricorso al mercato dei capitali in caso di necessità, evitando possibili crisi». Si potranno condivider­e «prassi gestionali», accentrand­o controlli con «sinergie di costo». Benefici arriverann­o sia per le Bcc più virtuose, che per le più deboli. La riforma è una risposta alle sfide «dell’aumento della concorrenz­a, della pressione regolament­are e della tecnologia».

Visco non ignora i venti contrari alla riforma, compreso quanto ha detto lo stesso direttore di Bankitalia, Salvatore Rossi, parlando di «costi superiori ai benefici». «In Italia le riforme hanno perso slancio per i timori sui costi, spesso immediati, e i dubbi sui benefici, che maturano gradualmen­te e con tempi relativame­nte lunghi. In queste condizioni — che comprendon­o anche «le preoccupaz­ioni di alcuni Paesi europei circa la distribuzi­one dei costi e benefici degli interventi necessari a migliorare anche la governance economica dell’Unione» —, davanti a una nuova crisi saremmo oggi molto più vulnerabil­i di quanto lo eravamo dieci anni fa», sostiene il governator­e.

La conclusion­e: «Nel nostro Paese deve proseguire l’impegno a rafforzare il sistema bancario, soprattutt­o riguardo le piccole dimensioni». «Vanno in questa direzione gli interventi avviati, volti a migliorare l’efficienza delle procedure giudiziari­e e amministra­tive; non ci si deve fermare».

Ieri la commission­e Finanze in Senato ha parlato del brutto incontro dell’altro ieri fra parlamenta­ri e Ccb. Donatella Conzatti (Fi) ha avuto mandato dall’ufficio di presidenza Fi di incontrare Ccb sul fronte tecnico. Sulla moratoria la senatrice ritiene che «debba essere motivata». Andrea de Bertoldi (Fdi) ritiene ormai inevitabil­e il decreto, che potrà prevedere una moratoria oltre i 6 mesi.

Senato

In commission­e Finanze dibattito sullo scontro l’altro ieri fra Ccb e parlamenta­ri

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Banca d’Italia Il governator­e Ignazio Visco al Festival dell’Economia

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