Paolo Manfrini: visione e arte
Il Trentino piange l’ideatore di «Oriente Occidente» e dei «Suoni»
La parola che più si associa a Paolo Manfrini è «Grazie!». La ripetono tutti: dagli amici più cari a chi ha scelto di affidare un ricordo alla sua pagina Facebook o a un comunicato ufficiale. La sua scomparsa a seguito di una grave malattia lascia una profonda tristezza nel cuore dei trentini, tra chi lo conosceva di persona e chi aveva imparato ad apprezzarlo attraverso le sue innumerevoli attività. Ideatore e anima del Festival Oriente Occidente, fondato nel 1981 con Lanfranco Cis, Paolo Baldessari e Dario Piconese, Manfrini ha sempre saputo spingere l’orizzonte culturale del Trentino un passo avanti, alla ricerca di una dimensione altra che potesse raccontare l’arte in tutte le sue forme. Per questo, la 38esima edizione del Festival, al via dal 31 agosto, sarà dedicata alla sua memoria. La rassegna, del resto, proprio grazie alla sua profonda capacità di visione, si è imposta a livello internazionale come una delle più importanti esperienze nel campo della danza. Da Merce Cunningham a Pina Bausch, da Alwin Nikolais a Lucinda Childs, dall’Odin Teatret alla Josè Limon Dance Company, da L’Esquisse a Jean Claude Gallotta, da Frédéric Flamand e Juan Carlos García: sono solo alcuni dei talenti che il Festival ha portato in Trentino.
Per questo, tra i primi a ricordare Manfrini c’è proprio il presidente della Provincia Autonoma di Trento che con l’assessore Michele Dallapiccola commenta: «Grazie al suo impegno e alla sua creatività, ha dato un contributo importante alla crescita del Trentino nella sua dimensione
Ugo Rossi «Ci ha donato grande impegno e creatività»
turistica e culturale. È stato l’ideatore instancabile di tante iniziative e manifestazioni di rilevo internazionale che hanno dato notorietà e prestigio al territorio». Le attività che appassionavano Manfrini, infatti, non si fermavano al pur ambizioso Festival ma abbracciavano numerose altre creature, portatrici sane di generosità e speranza. Classe 1950, affermatosi come giornalista tra gli anni ’70 e ‘80, nel 1987 è diventato responsabile dell’ufficio stampa dell’Apt del Trentino per poi passare alle relazioni esterne della neonata Trentino Marketing, di cui nel 2011 ha assunto la carica di direttore generale. Dopo l’incorporazione di Trentino Marketing in Trentino Sviluppo ne è diventato il responsabile della Divisione turismo e promozione e successivamente al nuovo scorporo, è diventato amministratore unico, ruolo ricoperto fino al 2015. Nel frattempo, ha ideato e diretto artisticamente per dieci anni dal 1989 la rassegna di teatro, musica e danza «Se in Trentino d’Estate un Castello», da 1994 al 1998 ha curato il ciclo di incontri «Dalla Guerra alla Pace» e nel 1995 ha creato «I Suoni delle Dolomiti», il festival di musica in quota che ha unito l’amore per la musica con quello per le montagne. Ma l’esigenza creativa di Manfrini non si è fermata qui e nel 2000 ha ideato e diretto il Festival «Le Notti dei Musei» e dal 2005 al 2014 ha curato «Futuro Presente. Laboratorio Permanente sui Linguaggi Contemporanei». Inoltre, è stato codirettore del CIDCentro Internazionale della Danza, la cui attività spazia dal perfezionamento di giovani danzatori, alla residenza delle Compagnie, allo sviluppo delle conoscenze teoriche in ambito coreutico. Impegni riconosciuti nel 2016 con il Sigillo di San Venceslao, una delle più importanti onorificenze della Provincia.
Così, a stringersi alla sua famiglia è anche l’ex governatore Lorenzo Dellai: «Partecipo con commozione al dolore dei familiari e degli amic», dichiara. «Paolo Manfrini è stata una brava persona e un eccellente servitore della nostra Autonomia dimostrando sempre grande correttezza e spiccata capacità di innovazione. Ci mancherà». E il presidente dell’Apt Rovereto e Vallagarina Giulio Prosser ricorda: «Paolo era prima di tutto un grande amico. Fino all’ultimo è stato un motore e un pilastro della nostra comunità di cui era uno dei più profondi conoscitori ed osservatori. Per me — racconta ancora — è stato sempre un faro e consigliere. Un maestro. Sapeva guardare avanti e trovare le proposte migliori a beneficio della nostra comunità, con l’obiettivo di fare del bene alla Vallagarina e al Trentino. Lascia un vuoto incolmabile». Infine, il gruppo consiliare dell’Upt con Gianpiero Passamani, Pietro De Godenz e Mario Tonina che si rivolgono direttamente a lui: «Caro Paolo — scrivono — ci sembra impossibile pensare di non poterti più sentir parlare del prossimo evento o non vederti più presenziare alle prime delle innumerevoli rassegne che immaginavi e plasmavi a regola d’arte. Ci manchi già e mancherai a tutto il Trentino. Grazie Paolo, riposa in pace».