Cis: «Con la nostra creatura volevamo dare al territorio un nuovo orizzonte»
Lanfranco Cis ha fondato con Paolo Manfrini la rassegna Oriente Occidente.
Che ricordo ha di lui?
«Abbiamo condiviso più di trent’anni di vita. Nel 1981 io lavoravo alla biblioteca comunale, lui faceva il giornalista, ma ci incontravamo ogni sera alle 19 per un aperitivo. Seduti ai tavolini di un bar, provavamo a cercare un orizzonte più ampio per le nostre vite e tra un calice di vino e l’altro è nato Oriente Occidente. Abbiamo deciso di rischiare per donare al Trentino uno sguardo diverso. Avventure come queste si possono condividere solo con spiriti battaglieri, appassionati come quelli di Paolo. Mi mancherà».
Quando l’ha incontrato l’ultima volta?
«Venerdì scorso per una riunione del festival. Ha voluto seguire i lavori fino all’ultimo. E avevamo in programma di andare ad “Ala città di velluto”. Era preoccupato per le salite ma l’avevo tranquillizzato dicendogli che avrei spinto io la sua carrozzina,a ma non ne ho avuto modo».
Ora il Festival andrà avanti senza di lui. In che modo rinnoverete la sua memoria?
«Continueremo a ispirarci ai principi e i valori che ci hanno sempre rappresentati e giovedì organizzeremo un evento commemorativo con alcuni artisti dei Suoni delle Dolomiti. Avrebbe amato essere ricordato così».