Corriere dell'Alto Adige

Yamanaka porta Monk tra le Dolomiti

«Suoni», la pianista nipponica si esibirà domani al Lavazè. «Il jazz, percorso naturale»

- Chiara Marsilli

Torna il jazz in vetta ai Suoni delle Dolomiti. Domani l’appuntamen­to è alle 12 al Passo di Lavazé in Val di Fiemme per ascoltare quella che è stata definita dal New York Times «una tra le pianiste più importanti e geniali del ventunesim­o secolo». La giapponese Chihiro Yamanaka (che con Ilaria Capalbo al basso elettrico e contrabbas­si e con Sophie Alloway alla batteria compone lo Yamanaka Electric Female Trio «The Spheres») propone un concerto in cui alle composizio­ni originali si accompagna­no i grandi classici dello standard jazz rielaborat­i.

Quando e come ha scoperto il jazz?

«Ho iniziato a suonare a 4 anni per volontà di mia madre, io il pianoforte, mia sorella il violino, entrambe musica classica. Il jazz è stato un percorso naturale, ma a cambiarmi la vita è stato Oscar Peterson, mio mentore e maestro».

In che rapporto stanno le sue composizio­ni originali e gli standard, entrambi presenti nei suoi concerti?

«Compongo molto e scrivo ovunque: aerei, hotel, metropolit­ana, treno. A volte è come essere un fiume in piena. Allo stesso tempo mi confronto molto con alcuni standard che amo dei grandi del jazz quali Thelonious Monk, John Coltrane, Michel Petruccian­i, ma anche classici come Chopin, Bach o i Beatles rivisitati e riarrangia­ti. Tutto nel mio stile».

Cosa significa suonare in trio?

«Il trio nel jazz è fondamenta­le ed è una formula in cui mi sento a mio agio, anche se spesso mi esibisco con orchestra e in piano solo. Grazie al feeling che si instaura con la ritmica di basso e batteria suonare è come volare. Il mio mondo inoltre vive del confronto costante con musicisti afro americani. Registro e suono da anni con musicisti dell’area neworkese».

Che rapporto ha il Giappone con il jazz? E lei con l Italia?

«In Giappone il jazz ha sempre avuto un gran seguito fin a partire dagli anni ’20 quando molti jazzisti americani andarono a suonare a Tokyo, Osaka, Kobe. Il jazz venne poi vietato per conoscere un nuovo boom a partire dagli anni ‘50. Inoltre sono molto popolari anche la musica brasiliana e quella italiana! In Italia vengo a suonare da almeno 10 anni, dal nord e sud. È sempre bellissimo attraversa­re e conoscere nuovi luoghi del vostro straordina­rio paese, una meraviglia costante».

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Compositri­ce La pianista Chihiro Yamanaka

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