Donna muore tra le fiamme Trovata con un cappio al collo
La vittima è una rumena di 46 anni. Suo fratello è stato subito sentito dai carabinieri
Ha contorni misteriosi il tragico incendio che l’altra notte è scoppiato in via San Lorenzo a Brunico, con conseguenze mortali per una donna: la vittima, la rumena Nicoleta Caciula (nella foto), 46 anni è stata trovata, a terra, con un cappio stretto al collo. Così è scattata l’indagine della Procura, che ora dovrà cercare di far luce su una vicenda avvolta dal mistero. Sconvolta l’amica connazionale: dovevamo andare in ferie.
BRUNICO Sembrava un tragico incendio in appartamento, con conseguenze mortali per una donna, ma dalla dinamica comunque banale. Invece la vittima è stata trovata a terra accanto al suo letto con un cappio stretto attorno al collo: è così scattata l’indagine della Procura di Bolzano, che ora dovrà cercare di far luce su una vicenda avvolta dal mistero. La vittima è una donna di 46 anni, Nicoleta Caciula, rumena ma da molti anni residente in Alto Adige. Viveva da sola in un monolocale di Brunico, al secondo piano di una palazzina al civico 19 di via San Lorenzo. Si tratta di una strada laterale della statale, all’ingresso sud di Brunico, nel quartiere residenziale che confina con il polo scolastico.
Erano le 9, quando gli inquilini del palazzo hanno avvertito un forte odore di fumo, che proveniva dall’appartamento al secondo piano in cui abitava, da sola, la donna rumena. Qualcuno ha subito chiamato il 112 e sul posto si sono precipitati i soccorsi: una macchina imponente, composta dai vigili del fuoco di Brunico, dalle ambulanze, dai carabinieri e dalla polizia municipale. In totale oltre ottanta uomini, che hanno prestato i primi soccorsi. Tutto il palazzo è stato evacuato: in totale sono stati tratti in salvo 33 inquilini, tutti con sintomi da intossicazione, poi medicati nel vicino campo mobile di primo soccorso allestito dai vigili del fuoco. Per sei inquilini — tra cui una bimba di appena sette mesi — è stata poi necessaria una visita al pronto soccorso dell’ospedale di Brunico, da dove sono stati comunque dimessi dopo poche ore.
Nel frattempo i vigili del fuoco di Brunico erano entrati nel monolocale da dove proveniva il fumo: all’interno hanno trovato, riversa a terra, accanto al divano letto sotto una finestra, la povera donna, che era già deceduta. Il cadavere aveva una corda stretta attorno al collo, e sul posto si sono subito portati anche i carabinieri della locale compagnia, e successivamente sono arrivati anche gli esperti della Sezione investigazioni scientifiche del reparto operativo di Bolzano. Si tratta del pool specializzato che interviene, solitamente, per effettuare i rilievi, e cristallizzare la scena del crimine, negli omicidi o comunque nei casi più gravi e complicati. Sul posto anche il medico legale, che ha accertato l’avvenuto decesso della donna, il cui corpo presentava delle bruciature, in particolare al volto. Attorno al collo del cadavere è stata trovata una corda, e questo induce a non escludere che vi possano essere responsabilità da parte di terzi nell’accaduto. Le causa esatta di morte, comunque, dev’essere ancora stabilita con esattezza, tramite l’autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni.
Vicino al corpo della donna c’era anche una coperta elettrica: sarebbe stata proprio la plastica del rivestimento della coperta a sprigionare un denso fumo che ha invaso la stanza, rendendo l’aria irrespirabile. La donna potrebbe dunque essere morta strangolata dal cappio oppure asfissiata dai gas esalati dalla plastica
La pista
Accanto al cadavere anche una coperta elettrica in plastica che ha causato fumo
della coperta. Escludendo che, in piena estate, la donna possa avere acceso la coperta elettrica per riscaldarsi (e che questa si sia incendiata per un difetto), resta anche da chiarire l’origine dell’innesco. Per questo motivo, sul posto si è portata anche una squadra, specializzata nell’accertamento delle cause degli incendi, dei vigili del fuoco del corpo permanente di Bolzano.
La Procura ha aperto un fascicolo e sul posto è arrivato il sostituto procuratore di turno, Daniela Pol. Da parte degli inquirenti c’è comunque il massimo riserbo sulla vicenda. Di certo, comunque, l’appartamento è sotto sequestro e il fratello della vittima, che abita in un palazzo a poche decine di metri di distanza da quello della tragedia, è stato portato in caserma dai carabinieri. Non ci sono comunque indagati e di conseguenza, fino a ieri sera, nessuno è stato arrestato oppure posto in stato di fermo. Sul posto, gli inquirenti hanno cercato anche la presenza di possibili telecamere di sicurezza nelle vicinanze, che la scorsa notte potrebbero aver ripreso eventuali movimenti sospetti nelle vicinanze del palazzo. L’indagine è in una fase iniziale in cui vengono acquisite informazioni per cercare di far luce sulla vicenda, e non viene quindi tralasciato nessun aspetto. Un giallo ancora tutto da chiarire.