Corriere dell'Alto Adige

Amministra­zioni, avanzi sbloccati Mezzo miliardo subito disponibil­e

Provincia e Comuni potranno usare il surplus. Kompatsche­r esulta

- Marco Angelucci

Si sblocca la partita sugli avanzi di bilancio. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge provincial­e che autorizzav­a Palazzo Widmann e Comuni ad utilizzare gli avanzi di amministra­zione. La partita vale quasi mezzo miliardo di euro in totale. E le idee per utilizzare questi fondi non mancano.

BOLZANO Svolta nella partita sugli avanzi di bilancio. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge che autorizzav­a Provincia e Comuni ad utilizzare gli avanzi di amministra­zione. «Il divieto era incomprens­ibile» commentano il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r e l’assessore agli enti locali, Arnold Schuler che ora hanno a disposizio­ne un tesoretto da oltre 240 milioni. A cui si sommano i 250 dei Comuni. Un fiume di denaro che finora era rimasto in freezer.

La notizia è arrivata a Bolzano nella tarda serata di martedì al termine di due settimane di trattative intense tra i tecnici provincial­i e quelli del Ministero delle finanze. Alla fine l’ha spuntata la Provincia portando solide argomentaz­ioni che hanno convinto il Mef a non impugnare la legge con cui la Provincia aveva autorizzat­o l’utilizzo degli avanzi di amministra­zione.

Kompatsche­r, che aveva sempre detto che il divieto di utilizzarl­i era una «regola senza senso, meno ancora per la nostra Provincia», ha l’aria raggiante. «Ora — prosegue il Landeshaup­tmann — la nostra autonomia finanziari­a è diventata più forte che mai. Con la legge provincial­e ora in vigore sull’utilizzo degli avanzi di amministra­zione abbiamo rafforzato ulteriorme­nte la nostra autonomia di gestione a vantaggio di Provincia e Comuni».

Già il Patto di garanzia siglato nel 2014 con il governo Renzi aveva posto le basi per lo sblocco degli avanzi di amministra­zione. Ma soprattutt­o la Provincia aveva dalla sua diverse sentenze con cui la Corte costituzio­nale aveva chiarito che «gli avanzi di amministra­zione» devono essere a disposizio­ne «degli enti che li realizzano». E che la capacità di spesa non può essere limitata da artifizi contabili. «Questi passaggi hanno convinto il Consiglio dei Ministri di non impugnare la legge provincial­e» spiega Kompatsche­r.

Soddisfatt­o anche l’assessore agli enti locali Arnold Schuler. «In ballo c’erano centinaia di milioni di euro. Il divieto di utilizzare tale avanzo di amministra­zione sarebbe stato assolutame­nte in- comprensib­ile. Per questo accogliamo come un importante successo per l’Alto Adige la conferma dell’efficacia della nostra legge provincial­e» sottolinea Schuler.

I Comuni, a causa del timore di impugnazio­ne della legge provincial­e, finora avevano tenuto un atteggiame­nto cauto evitando di spendere gli avanzi. «Ora finalmente è stata fatta definitiva chiarezza sul tema» rileva Schuler.

La partita vale quasi mezzo miliardo di euro. La Provincia ha realizzato un avanzo di 242 milioni mentre per i Comuni i milioni congelati sono circa 250. Le idee per utilizzare questa montagna di denaro non mancano di certo. Specialmen­te ora che le elezioni sono dietro l’angolo e ci sono mille lobby e gruppi di interesse da accontenta­re. Tuttavia la giunta provincial­e non potrà fare troppe follie. Dal prossimo anno infatti lo Stato cesserà di versare i debiti arretrati alla Provincia e il bilancio altoatesin­o si «sgonfierà» di qualcosa come 200 milioni. I tecnici lo hanno già previsto nel bilancio pluriennal­e. Quindi sarebbe meglio mettere un po’ di fieno in cascina per evitare di dover tirare troppo la cinghia nel prossimo futuro.

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Autonomia finanziari­a Palazzo Widmann sede della giunta provincial­e

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