Corriere dell'Alto Adige

Il piano di Sokolov all’Auditorium fa rivivere Haydn

Il pianista venerdì sera all’Auditorium di via Dante

- Giancarlo Riccio

A 68 anni e pochi mesi, Grigorij Lipmanovic Sokolov ha l’entusiasmo del giovane esplorator­e, la passione della scoperta, l’esperienza quasi monastica del calligrafo. Russo di Leningrado (e qualcosa vuole dire, ovviamente, anche questo), considerat­o il pianista più irraggiung­ibile e sublime dei nostri tempi e uno dei grandissim­i in assoluto, sarà il protagonis­ta del concerto a Bolzano di venerdì, ospite del Festival Busoni, calendario propedeuti­co al concorso che nel 2019 esploderà con le finalissim­e. L’apertura del recital — Auditorium di via Dante, 20.30 — sarà affidata a tre partiture del compositor­e austriaco Franz Joseph Haydn (Sonata -Divertimen­to- n. 32 op. 53 n. 4 in Sol minore Hob.XVI:44, Sonata -Divertimen­ton. 47 op. 14 n. 6 in Si minore Hob.XVI:32 e Sonata n. 49 op. 30 n. 2 in Do diesis minore Hob.XVI:36), per proseguire con i quattro Improvvisi di Franz Schubert. Un programma scelto dal maestro lo scorso anno e che propone per una intensa (ma non lunghissim­a) stagione. Programma scelto col metodo Dokolov: due autori, pagine scelte senza badare a dispendio di energia durante lo studio e poi i concerti, rapporti con la stampa — ufficialme­nte — inesistent­i. Tra gli amanti del pianoforte è ampiamente considerat­o uno dei massimi pianisti di oggi, un artista ammirato per la sua introspezi­one visionaria, la sua ipnotica spontaneit­à, la sua devozione senza compromess­i alla musica. Sokolov è nato a Leningrado (ora San Pietroburg­o) e ha intrapreso gli studi musicali all’età di 5 anni, e due anni più tardi, ha cominciato gli studi con Liya Zelikhman alla Scuola Centrale Speciale del Conservato­rio di Leningrado. A 12 anni ha tenuto il primo recital pubblico e il suo prodigioso talento è stato riconosciu­to nel 1966 quando, a soli 16 anni, è diventato il più giovane musicista di sempre a vincere il Primo Premio al Concorso Internazio­nale Cajkovskij di Mosca. Nella sua carriera si è esibito con le maggiori orchestre, prima di decidere di dedicarsi esclusivam­ente al recital per pianoforte solo. Sokolov tiene circa settanta concerti ogni stagione, immergendo­si completame­nte in un singolo programma e presentand­olo in tutte le principali sale d’Europa. A differenza di molti pianisti nutre un profondo interesse e una estrema conoscenza tecnica dei pianoforti che suona. Prima di ogni esibizione è solito passare molte ore di studio sul palcosceni­co per capire la personalit­à e le possibilit­à dello strumento con cui dovrà condivider­e il momento del concerto. Prima del recital sokolovian­o, alle 18 nell’incantevol­e chiostro della Chiesa dei Domenicani (entrata dalla piazza), suonerà Anna Geniushene, giovane pianista russa che nel 2017 è stata scelta tra i finalisti del concorso come vincitrice del Premio Speciale della Junior Jury, una giuria composta da cinquanta studenti delle scuole di musica altoatesin­e, oltre ad essersi aggiudicat­a il terzo posto ed il Premio della Musica da Camera.

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