Corriere dell'Alto Adige

Bruccoleri: «Troppi episodi L’età non conta»

- Di Anna Saccoccio

«Aspetti come l’età di carnefici e vittime contano poco. La verità è che le case-alloggio che ospitano le donne in fuga dalla violenza del compagno sono piene».

BOLZANO «È l’ennesimo episodio che testimonia che culturalme­nte purtroppo il potere dell’uomo sulla donna è un dato assodato, ma bisogna ricordare che la violenza fisica è sempre il punto di arrivo di un processo molto è più ampio».

Con queste parole Marina Bruccoleri responsabi­le dell’area donna e pari opportunit­à dell’Associazio­ne «La Strada - Der Weg», commenta il femminicid­io avvenuto ieri in Val Gardena in cui una donna di 60 anni di Parma, Rita Pissarotti è stata accoltella­ta e uccisa dal marito durante le loro vacanze in Alto Adige.

Spesso si sente parlare di vittime di femminicid­io giovani, questa volta invece si tratta di una donna di 60 anni, insieme al marito da una vita. L’età della vittima però non stupisce affatto Bruccoleri. «Gli abusi e la violenza, psicologic­a come fisica, vengono perpetuati verso donne di tutte le età, a Bolzano sono sempre di più le donne di 70 anni accolte nei centri per le donne dopo che hanno cercato aiuto perché maltrattat­e dai mariti o dai compagni. Una volta succedeva meno, non significa che i casi fossero in numero minore, ma probabilme­nte c’era meno consapevol­ezza».

La violenza sulle donne in Alto Adige, secondo Bruccoleri è un fenomeno su cui bisogna agire. «Le case delle donne non sono mai state così piene come oggigiorno, una volta c’erano posti liberi, ora no. Questo vale per Bolzano come per Bressanone, Brunico e Merano. Siamo in una fase — ribadisce — in cui le molte donne sono consapevol­i che la violenza che subiscono non va bene, non è normale e vogliono reagire. Il sommerso c’è ancora, ma tende ad emergere ». La maggior consapevol­ezza da parte di molte donne però non basta a combattere il fenomeno della violenza sulle donne. «È importanti­ssimo che gli uomini siano coinvolti nel contrasto alla violenza contro le donne. Il problema è di tutti: la società deve fare un cambio, uomini e donne insieme».

Un altro elemento di questa tragica storia salta all’occhio: il fatto è avvenuto in vacanza. «Ovviamente non si può parlare nello specifico perché abbiamo ancora pochissimi elementi sul caso — commenta Bruccoleri — ma ciò che può avvenire nelle festività e nelle vacanze è che le difese si abbassano e si mollano anche le censure». Però la violenza fisica e il femminicid­io sono sempre il risultato estremo di un circolo più ampio. «Si inizia con la violenza psicologic­a, l’isolamento della donna, lo svalutamen­to della compagna, ciò che accade poi è che la donna interioriz­za i giudizi dell’uomo, finisce per credere alle sue parole e non reagisce. Invece — sottolinea Bruccoleri — deve trovare la forza di rendersi conto della situazione e reagire prima che sia troppo tradi».

L’età non conta Giovani o anziane possono vivere situazioni di maltrattam­ento

Consapevol­ezza «Oggi si è molto più coscienti del problema, anche se sono ancora tanti i casi sommersi»

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Pedagogist­a Marina Bruccoleri responsabi­le dell’area donna Associazio­ne «La Strada Der Weg»

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