Angoscia per Genova La Protezione civile «Qui controlli rigorosi»
Pagani: verifiche sui 1.662 ponti altoatesini. Dorigatti: pronti ad aiutare
«In regione i controlli sono rigorosi». Dai dipartimenti Protezione civile del Trentino Alto Adige arrivano rassicurazioni dopo la tragedia accaduta a Genova, dove il crollo di un ponte autostradale ha causato decine di vittime. Nella nostra regione, vista la conformazione morfologica del territorio, l’utilizzo di ponti e gallerie è diffusa.
BOLZANO L’immane tragedia di ieri, determinata dal crollo del ponte Morandi sull’autostrada A10 di Genova, riaccende nel modo più drammatico i riflettori sullo stato di salute delle infrastrutture stradali del Paese.
Anche in Trentino Alto Adige, complice la conformazione morfologica del territorio, l’utilizzo di ponti e gallerie per finalità di collegamento è elevato.Con i suoi circa 2.600 chilometri, la rete stradale altoatesina vede infatti la presenza di 1.662 ponti: per l’esattezza un ponte ogni 1.200 metri di strada percorsa. Se si mettessero in fila i ponti presenti sulla rete stradale altoatesina, si otterrebbero 37 chilometri di strada. Numerose anche le gallerie, il cui numero ammonta a 206 per un totale di circa 61 chilometri di strada. Numeri importanti che, se letti alla luce della tragedia di ieri, potrebbero dare luogo a qualche timore. Dall’ufficio provinciale per la manutenzione della rete stradale, si apprende comunque l’impegno e la grande attenzione che viene giornalmente prestata attraverso l’intervento su potenziali situazioni di rischio mediante attività ordinaria e straordinaria. «
«Nel 2011 abbiamo elaborato un regolamento apposito per monitorare i ponti facendo controlli e verifiche statiche periodiche — spiega l’ingegner Valentino Pagani, direttore del dipartimento —. Abbiamo una lista di priorità per i ponti. Al momento abbiamo appena concluso l’intervento sul ponte di Terme di Brennero, dove abbiamo compiuto il risanamento. Seguiamo la stessa prassi anche per le gallerie. Lavoriamo molto soprattutto su tratti stradali caratterizzati dal pericolo di caduta massi. In tema di sicurezza infrastrutturale operiamo al fine di avere la situazione sotto controllo». A preoccupare però, è soprattutto la tenuta infrastrutturale in casi di alluvioni eccezionali. Anche in casi emergenziali di questo tipo, il Servizio Strade della Provincia di Bolzano assicura un intervento immediato volto a scongiurare, nei limiti del possibile, potenziali tragedie».
Alle 14 di ieri pomeriggio si è riunito il Comitato operativo della Protezione Civile. Il Trentino, pur non chiamato a intervenire direttamente, ha partecipato in conference call e ha subito dato la propria disponibilità. «È la prassi quando accadono eventi così gravi: tutte le Protezioni civili sono allertate e aggiornate — spiega Ivo Erler, responsabile del Servizio Antincendi e Protezione Civile trentina —. Qui non è mai accaduto nulla di simile. Siamo pronti a intervenire se necessario». Il crollo del ponte Morandi sull’A10 di Genova ha richiesto l’unione tra le competenze, a livello inle terregionale. I primi ad arrivare sul posto sono stati gli operatori del 118 e 240 unità dei vigili del fuoco. Con loro, uomini della Protezione Civile ligure cui si sono unite squadre arrivate da Lombardia e Toscana. «Per prima cosa si è pensato a soccorrere le vittime. Il passo successivo — evidenzia Erler — prevede lo spostamento del materiale depositatosi a seguito del crollo. Ci vorrà molto tempo prima che le cose possano tornare alla normalità. Settimane, addirittura mesi, per ricostruire e per capire cosa è successo realmente».
Intanto dai consigli provinciali delle due Province autonome partono messaggi di solidarietà e disponibilità ad aiutare. «La tragedia occorsa oggi a Genova, dove il crollo del ponte dell’A10 ha travolto e ucciso decine di persone, è un evento che lascia sgomenti — scrive il presidente del consiglio altoatesino Roberto Bizzo —. Esprimo alle famiglie delle vittime e alla popolazione genovese il cordoglio mio e del Consiglio». Parole simili vengono inviate anche dal suo vice Thomas Widmann.
Scosso anche il trentino Bruno Dorigatti. «Davanti all’imprevedibile tragedia consumatasi a Genova — scrive —, la presidenza del consiglio provinciale trentino si dichiara disponibile, nei limiti delle proprie competenze, ad ogni e qualsiasi forma di supporto e di aiuto». Solo 12 ore prima del crollo era passato su quel ponte il segretario trentino della Lega Mirko Bisesti. «Una giornata funesta per la nostra Italia —dichiara —, ma anche un preoccupante campanello d’allarme per il sistema infrastrutturale italiano e del Trentino. È necessario un maggior monitoraggio del nostro territorio, simile su certi aspetti a quello ligure».
Il dirigente Erler «Allertata anche la protezione civile locale, ci teniamo in stretto contatto»