«Consiglieri italiani a rischio sparizione»
Da Prader a Pancheri, chance per i candidati «interetnici». Urzì: temo l’autogol
BOLZANO «Renate Prader per il Pd, Kurt Pancheri per la Lega, Josef Pedevilla per i Cinque Stelle: i tre partiti che attingono consenso tradizionalmente fra gli italiani in Alto Adige rischiano di fare eleggere due candidati di lingua tedesca ed un ladino».
La sottolineatura è rilanciata dal consigliere Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuoreFratelli d’Italia): «Lo dicono i sondaggi, lo dice anche la vox populi — spiega Urzì’ — così è a rischio tracollo la rappresentanza italiana in consiglio provinciale, che scenderebbe ai minimi storici di anche solo due o tre consiglieri, vicini all’estinzione. Che il rischio di fare cancellare la voce italiana in Aula venga da partiti “tradizionalmente italiani” è sconcertante».
Sino a pochi anni fa gli italiani in Consiglio erano una decina. Ora solo cinque, domani se i sondaggi dessero ragione a Lega, Cinque Stelle e Pd si limiterebbero a due o tre: «Non ci sarebbero nemmeno consiglieri italiani a sufficienza per dare rappresentanza italiana nelle commissioni legislative — spiega Urzì — dal numero di consiglieri italiani dipende quanti assessori italiani ci sono, meno assessori, meno voce in capitolo, meno consiglieri nessun peso nell’ufficio di presidenza, meno ruolo e meno rispetto. Lega, Cinque Stelle e Pd ora sono chiamati a rispondere di questo avventurismo che rischia di travolgere la rappresentanza italiana in questa terra. Sia chiaro: il diritto alla candidatura è sacrosanto e lo difendiamo. Anche L’Alto Adige nel cuore nella lista unitaria con Fratelli d’Italia candiderà a titolo di testimonianza dei concittadini di lingua tedesca di cui siamo orgogliosi, ma cosa diversa per i candidati di lingua tedesca di punta di Pd, Lega e Cinque Stelle che potrebbero essere inseriti in lista con l’obiettivo di elezione personale, con un danno irreversibile verso i concittadini di lingua italiana. Da qui — conclude Urzì — il mio appello sincero perché Pd, Lega e Cinque Stelle assumano le loro autonome decisioni sulle proprie liste evitando di fare scomparire gli italiani in Consiglio».