Cade dal solaio a Fiavé, muore sul colpo Silvio Malacarne
La vittima aveva 69 anni e viveva a Cles. Il sindaco Mucchi: «Era presente nella vita della comunità»
TRENTO Un volo di dieci metri, dalla cima di un fienile a Fiavé, non ha lasciato scampo a Silvio Malacarne. L’uomo, pensionato di 69 anni e residente a Cles, era salito su una scala a pioli per effettuare sulla struttura di sua proprietà. A trovarlo esanime a terra, poco dopo le 15, sarebbe stata la madre ultra novantenne.
Velocissimo l’arrivo dei soccorsi, con l’elicottero del 118 affiancato dai vigili del fuoco locali e dai carabinieri della stazione di Ponte Arche, sotto l’egida della compagnia di Riva del Garda. I soccorritori, purtroppo, non hanno potuto fare altro se non constatare il decesso, avvenuto sul colpo. L’improvvisa scomparsa di Malacarne ha sconvolto entrambe le comunità, dove il 69 enne, ex dipendente Telecom, era molto conosciuto è stimato. «Sono molto dispiaciuto — dice Ruggero Mucchi, sindaco di Cles — Malacarne era una persona molto presente nella vita della comunità».
Una propensione alla cittadinanza attiva che viene confermata anche da Angelo Zambotti. «Era una persona molto diretta — testimonia il sindaco di Fiavé — teneva molto al nostro paese. Viveva a Cles, ma la sua famiglia è originaria di qua». Zambotti fa qualche esempio. «Non era uno che parlava alle spalle — racconta — se per esempio c’era qualcosa che, a suo avviso, poteva essere migliorato, non si lamentava, ma veniva a cercarmi per segnalare il problema e, se possibile, a condividere le soluzioni».
Il sindaco di Fiavé, che in questo momento si trova fuori regione per le vacanze, ha annunciato che anticiperà il ritorno dalle ferie, per partecipare alle esequie di Malacarne, non appena verranno fissate ufficialmente. Da quel che viene riferito a Fiavé, Silvio aveva ereditato la passione civile dal padre che, in paese, viene ricordato come persona impegnata nella cooperazione agricola e nell’associazione degli usi comuni.
«Ci mancherà — riprende Zambotti — per la franchezza, il gusto per la battuta talvolta pungente, ma soprattutto per l’impegno che metteva nel dare il proprio contributo costruttivo alla vita della comunità».
Zambotti
«Aveva una grande passione civile, mi cercava per segnalare i problemi del paese»