Corriere dell'Alto Adige

Pulizia e croccantin­i super Ecco la pensione per fido

Padroni in ferie, cane a casa: i consigli per evitare brutte sorprese

- Di Silvia Giatti

TRENTO Fido non può venire in vacanza con noi e allora cosa bisogna fare per non abbandonar­lo? Con le partenze estive, per chi ha un animale domestico, il problema ritorna, puntuale, ogni anno. E a meno che non ci siano parenti o amici che si offrono di badare al nostro amico a quattro zampe, proprio nei giorni che siamo lontani da casa, trovargli una sistemazio­ne, talvolta, può diventare una vera e propria impresa.

A quel punto, prima di partire, serve sistemarlo da qualche parte, possibilme­nte in un luogo dove stia bene e non senta la nostra mancanza. Così si cerca di scegliere una pensione per cani. Strutture, per lo più gestite da privati, che nei giorni di lontananza da casa devono accudire in tutto e per tutto il nostro amico peloso. In Trentino ci sono 15 pensioni per cani e di solito ospitano per periodi limitati gli animali che non possono stare da soli a casa. Ci sono poi i canili. A Trento c’è quello comunale di recente realizzazi­one, ubicato in zona Vela. Altri due invece si trovano a Rovereto: c’è quello municipale, gestito dall’associazio­ne Arcadia onlus, che è anche un centro cinofilo, e poi c’è il canile “Ai fiori Eppaa”, ovvero

Gli esperti

«Qui l’abbandono non c’è ma spesso nei canili arrivano animali trovati in vacanza al Sud»

Sos

«Meglio cercare destinazio­ni dov’è possibile portarsi l’animale»

un canile gestito da un’altra associazio­ne che conta volontari che si dedicano agli animali a quattro zampe con anima e corpo, anche se devono fare i conti con una struttura che al momento non è dotata di acqua corrente e luce. La scelta di una pensione è sempre difficile, e per questo serve affidarsi ai consigli di chi con i cani, soprattutt­o quelli abbandonat­i, ha a che fare tutti i giorni: sono le associazio­ni Oipa, l’organizzaz­ione internazio­nale per la protel’animale zione animali che conta una delegata in trentino che è Ornella Dorigatti, e il comitato Sos animali Trento, rappresent­ata dalla portavoce, Fulvia Forti. Per entrambe le volontarie, quando si è in procinto di scegliere la pensione per fido serve innanzitut­to guardare bene il luogo in cui l’ amico peloso andrà a stare.

«Chi dovrà tenersi il nostro cane deve essere un operatore serio e disponibil­e. Di solito consente alla visita della struttura prima di lasciare — spiega la delegata di Oipa, Dorigatti — . Serve capire come sono i box dove verrà ospitato, bisogna osservare anche la pulizia dei luoghi: tutti accorgimen­ti fondamenta­le per stare sicuri che il nostro cane, lontano da noi, starà comunque bene».

«Ci sono delle pensioni serie, come quella di Valgranda di Pergine, che prima di tenere il nostro animale fanno l’inseriment­o — aggiunge invece, Fulvia Forti di Sos animali Trento—. Questo è il segnale di un gestore che ha a cuore il benessere dell’animale». Bisogna poi cercare di capire se il luogo è pulito e con quale tipo di cibo verrà nutrito. Particolar­i, insomma, che fanno la differenza».

Poi c’è il costo. Ci sono pensioni che vanno dai 15 ai 20 euro al giorno. Al canile municipale di Rovereto, invece, se si diventa soci, il costo può scendere a 10 euro, ma in questo periodo non c’è posto. La struttura infatti ospita molti cani che dal Sud sono stati portati in Trentino. Qui — dicono in coro gli esperti — non esiste il fenomeno dell’abbandono ma semmai c’è quello del trasferime­nto a Nord di cani randagi incrociati al Sud, durante la vacanza. «Li portano via per farli stare meglio e poi quando arrivano a casa non riescono a gestirli e ce li ritroviamo in struttura» spiega Pierluigi Raffo, presidente di Arcadia. «Alle volte è meglio che questi cani stiano là dove li vediamo, anche se sono randagi» azzarda invece la delegata Oipa.

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Fido se non può andare in vacanza deve essere lasciato in una struttura pulita e con servizi di qualità

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