Fusione Alta Vallagarina Con Carli traghettatore Orsi verso la presidenza
TRENTO Il processo verso la fusione fra le Casse rurali di Rovereto, Alta Vallagarina e Lizzana subisce un’accelerazione, anche per via dell’arrivo del nuovo direttore di Rovereto, Ruggero Carli, a partire dal primo settembre. Lo schema post fusione comunque dovrebbe confermare Adriano Orsi (Alta Vallagarina) alla presidenza del nuovo soggetto e Massimo Pozzer (Lizzana) alla direzione, anche se non mancano i dubbi.
Il direttore di Cr Rovereto, Romolo Sartoni, portato in squadra dal presidente Geremia Gios, ha concluso il suo mandato nei giorni scorsi. Al suo posto arriverà Carli, già responsabile del settore credito in Federcoop e ora passato a Cassa centrale banca, visto che la costituzione del gruppo nazionale prevede l’accentramento di tutte le attività inerenti il credito.
A differenza dello schema in vigore fino a pochi giorni fa, sarà la Rurale di Rovereto a fungere da incorporante, nonostante i conti: nel 2017 la perdita è stata di 5,37 milioni, il patrimonio si è fermato a 39,42 milioni (era a 74 nel 2013), la raccolta di 910,5 milioni, i prestiti a 505 milioni. Dopo la pausa agostana dovrebbero essere compiutamente definiti gli accordi. Alta Vallagarina (utile 2017 da 1,65 milioni, patrimonio da 31,4, prestiti per 148 milioni e raccolta complessiva di 236) dovrebbe esprimere il presidente Orsi, mentre la «piccola» Lizzana (patrimonio da 16,7 milioni, perdita 2017 da 240.000 euro, prestiti per 143 milioni e raccolta di 264) indicherebbe il direttore Pozzer. La scelta su Rovereto sarebbe legata alle prospettive di maggiore redditività, un profilo industriale di maggiore crescita, una volta sistemati i fondamentali.
Ci sarebbe un forte pressing da parte di Bankitalia per arrivare alla fusione a tre in Vallagarina prima della fine dell’anno. Un processo non semplice, che però dovrebbe subire un’accelerazione proprio con l’arrivo di Carli, diretta emanazione di Ccb. Per Rovereto, oggettivamente, potrebbe essere un problema iniziare un nuovo anno e dover compilare un nuovo difficile bilancio.
Intanto, in attesa che si compia la riforma con la nascita del gruppo di Ccb, «dopo il via libera di Banca d’Italia e dell’Antitrust, il 10 agosto si è chiusa a Milano l’operazione d’acquisto dell’intero capitale di Claris Leasing spa. La società, ex Gruppo Veneto Banca, permetterà a Cassa centrale banca di ottimizzare la propria offerta a supporto della clientela delle Bcc-Cr-Raika del Gruppo con una gamma di prodotti che vanno dal leasing auto e veicoli industriali e commerciali, al leasing strumentale su macchinari con i relativi benefici dati dall’innovazione tecnologica industriale 4.0. Tra le attività di Claris Leasing, anche il sostegno agli investimenti immobiliari delle imprese». Operazione intorno ai 25 milioni di euro.