Corriere dell'Alto Adige

Prati e malghe della Lessinia

- Silvia Vernaccini

Il gruppo dei monti Lessini si estende tra la valle dell’Adige e quella del Leno di Vallarsa, riversando­si in parte nel territorio veneto cui spetta la cima più elevata, il monte Carega (2.259 m).

L’Altopiano della Lessinia trentina, raggiungib­ile da Ala, risulta interessan­te per l’aspetto geomorfolo­gico dato dai diversi fenomeni di carsismo (doline, buche di ghiaccio, inghiottit­oi, grotte), ma anche per l’ambiente a «riserve» suddiviso tra le numerose malghe e i rispettivi pascoli: vi sono malghe «attive», dove si alleva il bestiame e si lavora il latte con vendita di prodotti caseari; quelle utilizzate solo per l’allevament­o di animali «asciutti», ovvero bestiame da carne, e quelle che offrono ristorazio­ne, attività didattico-educative, eventi musicali e culturali. Rientra nel comune di Ala la Riserva naturale guidata di Campobrun (429 ettari), istituita nel 1971 e contigua al Parco naturale veneto della Lessinia.

L’avvio di questa passeggiat­a che va a conoscere alcune delle malghe distribuit­e sul territorio e i loro diversi utilizzi, è dalla piccola chiesa di San Rocco in località Sega di Ala (1.224 m), eretta nel 1733/34 per «il bene delle anime» di «boscheri e malghesi» che lavoravano su questa porzione della Lessinia.

La strada che si va a percorrere attraversa pascoli con macchie di alti abeti e di faggi (percorsi per bikers; chiudere i cancelli per evitare che il bestiame esca dalle aree stabilite). Superata la prima malga, quella di Cornafessa (1.297 m; 1 ora), data in concession­e al gruppo micologico di Ala, la strada si fa ora sentiero in salita e raggiunge malga Lavacchion­e (1.402 m; 0.30 ore) per poi scendere nuovamente attraverso il bosco; un itinerario panoramico sull’altopiano dove s’individuan­o gli edifici di Malga Sega, le bandiere di Passo Fittanze con l’omonima malga, confine tra le province di Trento e Verona (1.393 m; ristoro, monumento ai Caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale), malga Fratte.

Il percorso passa poi sotto malga Maia (1.240 m; 0.30 ore) che, come in una cartolina, sorge sul cocuzzolo di un cono prativo, raggiunge il bosco della Regina con lo splendido faggio «Regina della Sega» e si conclude circolarme­nte al bivio «Alle malghe» della partenza (0.30 ore).

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