Autostrade, asse del Nord-Est per le concessioni
Riprende quota la holding, Kompatscher apre
Un’alleanza del Nord-Est per garantire la conferma della gestione pubblica e territoriale delle concessioni autostradali. L’appello del governatore veneto Luca Zaia raccoglie reazioni positive a Bolzano e Trento. Tra venti giorni un vertice.
TRENTO È una risposta positiva quella che arriva dal Trentino alla richiesta di un tavolo comune fra le due province autonome, Veneto e Friuli Venezia Giulia per mettere in sicurezza le concessioni in house di A22 e A4 rilanciata con forza dal governatore veneto Luca Zaia. Di più, «quel tavolo esiste già — fa sapere il governatore Ugo Rossi — ci incontreremo a inizio settembre per definire una strategia comune». O, per dirla con il presidente di Autostrada del Brennero Luigi Olivieri, «tradurre in pratica la previsione normativa dell’articolo 13 bis del decreto fiscale». Pollice alzato anche da parte dell’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi: «Abbiamo già lavorato insieme e siamo interessati a farlo ancora» commenta.
Insomma, un fronte comune a Nordest è auspicabile ed è già in fieri. L’idea, che ha ripreso quota, è sponsorizzata da Zaia, che auspica la creazione di una grande holding autostradale del Nordest che renda le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e le Province di Trento e Bolzano protagoniste della gestione delle reti nel loro territorio. «Abbiamo in mano pezzi importanti di autostrada e possiamo lavorare su questi. Il pubblico non deve entrare nella partita per fare business e massacrare gli utenti con le tariffe: il nostro deve essere un ruolo di garanzia per il territorio. Potremmo condividere le strategie e creare importanti economie di scala». E che il dialogo stia procedendo è confermato da Rossi. «Ci siamo sentiti spesso nelle ultime settimane, gli interessi sono comuni — ammette il presidente trentino — ottenere delle concessioni autostradali che in una logica di corridoio europeo siano collocate in house sugli enti pubblici delle Regioni costituirebbe un vantaggio per i cittadini e garantirebbe la tutela del territorio, un presidio sugli investimenti e il protagonismo all’interno delle logiche di regolazione del traffico europeo, aspetti importantissimi per il futuro di territori delicati di montagna come i nostri, al di là delle impostazioni ideologiche dei vari governi». L’auspicio della collaborazione, naturalmente, è che questo governo confermi un accordo frutto dell’intesa con l’esecutivo precedente: «Quando c’è in ballo l’interesse del mio territorio io faccio accordi con qualsiasi tipo di governo» sottolinea il presidente. I colori politici non interessano a Olivieri: «La norma risponde a interessi generali e le società future che gestiranno le tratte autostradali interessate saranno interamente pubbliche — commenta il presidente di A22 — l’aspetto dell’utile e del dividendo, dunque, sarà interessante ma meno rilevante rispetto a una società esclusivamente gestita da privati, perché l’obiettivo delle concessionarie, pubbliche in particolare, è la buona gestione e la sicurezza di coloro che utilizzano l’autostrada e la vivibilità dei territori sono attraversati». Poco importa, dunque, che anche il Friuli oltre al Veneto sia ora a trazione leghista o che ad avere una rappresentanza non conforme al governo nazionale siano adesso Trentino e Alto Adige. La prospettiva aperta per Olivieri «è positiva e condivisibile». Sulla stessa lunghezza d’onda Gilmozzi: «Non vedo quali problemi possano esserci nel continuare a percorrere una strada che si è già iniziato a fare insieme» osserva.
Sulla questione, piena sintonia con i governatori di Veneto e Friuli anche da parte del presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher. «Siamo sempre stati a favore di una gestione pubblica dell’autostrada perché il pubblico, a differenza del privato, mette la sicurezza davanti al profitto». La Provincia di Bolzano è in attesa di una risposta da Roma sul rinnovo della concessione. Un mese e mezzo fa è arrivato il parere favorevole del Consiglio di Stato. Inizialmente il termine per assegnare la concessione era fissato al 30 settembre, ora è stato spostato al 30 novembre. «Interpretiamo questo rinvio come una mossa di serietà, fa capire che ci stanno pensando seriamente». Anche Daniel Alfreider, vicesegretario Svp, è positivo sulla collaborazione interregionale. «Abbiamo sempre agito in parallelo, ma ben venga un’azione congiunta. Da parte nostra le carte sono pronte, ora bisogna chiudere la pratica: si potranno sbloccare degli investimenti e iniziare con la programmazione».