Corriere dell'Alto Adige

L’episodio in vacanza. L’azienda: verifichia­mo

Il caso è avvenuto a Lido di Savio. L’azienda: verificher­emo, ma doveva avvisarci

- Marco Angelucci

«L’autista di Flixbus mi ha lasciato a piedi». La denuncia viene da un disabile bolzanino, Fabiano Marchese, 30enne, che il 10 agosto si trovava alla fermata di Flixbus di Lido di Savio: il biglietto è in regola ma l’autista si rifiuta di farlo salire a causa della sua disabilità. Il giorno successivo Marchese si ripresenta alla fermata e questa volta viene fatto salire, ma solo dopo lunghe insistenze. Flixbus precisa: il bolzanino avrebbe dovuto avvisare l’azienda 36 ore prima della partenza.

BOLZANO «Mi hanno lasciato a piedi». La denuncia di un disabile bolzanino è di quelle che non vorresti mai sentire. Fabiano Marchese, 30enne bolzanino, non ha potuto salire in autobus a causa della sua disabilità. «Una discrimina­zione vera e propria, un’ingiustizi­a» racconta Marchese. Flixbus al canto suo assicura che farà tutte le verifiche sul caso ma sottolinea che l’uomo avrebbe dovuto avvisare l’azienda 36 ore prima della partenza. Testimoni dell’accaduto anche due campioni dello sport italiano: i gemelli Miki e Alberto Monti, rispettiva­mente campione italiano di supercross e di moto d’acqua, titolari dell’albergo dove Marchese va in vacanza ormai da diversi anni.

«Non è la prima volta che viaggio con Flixbus, finora ero sempre stato accompagna­to e non c’è mai stato nessun problema» racconta Marchese che, nonostante la disabilità che lo affligge, è un vero lottatore. Lavora all’ufficio postale dell’ospedale e abita da solo. Quando non lavora gioca a hockey, in sedia a rotelle ovviamente.

All’andata nessun problema. La madre lo ha accompagna­to alla fermata di Bolzano, la sedia è stata caricata nel vano bagagli e Fabiano, con le sue gambe, è salito sull’autobus. A Lido di Savio ad attenderlo c’erano i proprietar­i dell’albergo che si trova a poche centinaia di metri dalla fermata del Flixbus. Al ritorno tutto avrebbe dovuto funzionare allo stesso modo. Ma nella realtà le cose sono andate diversamen­te.

«La sera del 10 agosto sono arrivato alla fermata e l’autista si è rifiutato di farmi salire. Diceva di non volersi prendere la responsabi­lità. Mi ha detto a» ricorda amareggiat­o Marchese. Il suo accompagna­tore, l’ex campione di moto d’acqua Alberto Monti, protesta, minaccia non scendere dall’autobus e chiama anche la polizia. Gli autisti però non cedono e il Flixbus parte verso Bolzano senza Marchese.

«Se non fosse stato per Alberto sarei rimasto in mezzo alla strada» aggiunge. I proprietar­i dell’hotel lo tengono una notte in più. L’albergo è pieno ma lo ospitano nella loro stanza. Nel frattempo la madre si reca nell’agenzia dove aveva acquistato il biglietto per protestare. Fa un nuovo biglietto con il sovrapprez­zo per la carrozzina ma la sera di sabato, quando il bus arriva, si ripete la stessa scena del giorno prima. L’autista si rifiuta di far salire Marchese.

Il suo accompagna­tore — stavolta è il gemello Miki Monti, campione italiano di supercross — inizia a filmare, esibisce il regolament­o di Flixbus che consente di viaggiare a tutti i disabili che sono in grado di salire autonomame­nte. La discussion­e è parecchio accesa ma Marchese si alza e sale da solo sul bus. Stavolta gli autisti devono cedere e Marchese riesce a tornare a casa. Ma, una volta arrivato, decide di rendere pubblica la sua vicenda.

«É scandaloso quello che è successo» commenta Miki Monti. «L’autista avrebbe potuto risolvere tutto in un minuto ma abbiamo dovuto insistere e litigare. Ha detto che il mezzo non era adeguato, che non bisognava avvertire il servizio clienti ma quello operativo. Una scusa dietro l’altra. Questo non è giusto per Fabiano che è in grado di salire e scendere autonomame­nte ed è stato discrimina­to» aggiunge Monti che alla fine, dopo tanto insistere, è riuscito a spuntarla.

Interrogat­a sul caso l’azienda sottolinea il suo impegno per far viaggiare anche le persone con disabilità. Ma promette anche di fare verifiche sul caso avvenuto. «Se , come da nostra richiesta standard, la segnalazio­ne fosse stata fatta 36 ore prima della partenza avremmo potuto fornire l’assistenza adeguata che siamo soliti garantire. Sarà comunque nostra premura approfondi­re ulteriorme­nte la vicenda e verificare che le procedure siano state seguite correttame­nte» si legge nella nota inviata da Flixbus che sottolinea di aver preso tutta una serie di provvedime­nti per consentire anche ai disabili di viaggiare.

Monti «Quello che è successo è uno scandalo. Fabiano è in grado di muoversi da solo»

Marchese

«Mi hanno detto che il bus non era attrezzato e che non si volevano prendere responsabi­lità»

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Lottatore Fabiano Marchese durante una gita in montagna: il giovane vive e lavora a Bolzano

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